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Il Catanzaro dei record fa sognare i tifosi: mai un avvio campionato con 5 imbattibilità esterne

Avvio di stagione ispirato da un gioco bello ed efficace: il terzo posto è meritatissimo

Non può esserci una sosta migliore per il Catanzaro, intruso (ma fino a un certo punto) al vertice della serie B. Due pienoni consecutivi in trasferta, pronostici ribaltati e classifica che fa sognare. Con l’1-0 rifilato al Sudtirol, i giallorossi sono terzi a 18 punti, due in media a partita e alla pari con il Venezia. Chi sostiene – e sono in tanti – che la squadra di Vivarini sia la rivelazione del torneo ha ragione da vendere, rafforzata dai risultati che si aggiungono al gioco bello ed efficace. In casa o in trasferta non c’è differenza. Parma e Venezia sono costruite con i milioni americani, il Palermo con quelli emiratini, in tutti e tre i casi con molti più soldi di quelli che può permettersi una matricola di provincia che sembra un’estranea (almeno guardando i budget), ma che vola alto per i meriti di una gestione oculata della proprietà, delle idee chiare di chi ha attrezzato la rosa e di chi la allena ogni giorno.

Formato trasferta

Dopo aver ottenuto la vittoria numero 300 in B a Marassi, il Catanzaro a Bolzano ha infilato un’altra piccola parentesi nella sua storia: mai prima d’ora aveva cominciato il campionato di B con una striscia di imbattibilità esterna di cinque partite. Tra l’altro, non si è trattato di trasferte banali, visto che il torneo è partito a Cremona, proseguito a Padova contro il Lecco (che era all’esordio), a Bari, a Genova e, appunto, al “Druso” di Bolzano, dove fino a sabato scorso il Sudtirol non aveva mai perso e l’anno scorso era caduto appena tre volte. Lontano da casa, solo il Palermo sta viaggiando più forte: la squadra di Corini si è infilata nei bagagli 13 punti su 15, quella di Vivarini 11 in cinque incontri segnando lo stesso numero di gol dei rosanero (nove).

Il gioco

Non è stato facile prendere tutto il malloppo in Alto Adige, però il successo è stato ottenuto con merito e con le armi abituali: possesso e verticalizzazioni, applicazione tattica, ovviamente le qualità dei singoli e una capacità di soffrire – per poi ribattere colpo su colpo – che è la principale differenza rispetto alla Serie C, quando di sofferenza ce n’era poca per manifesta superiorità. Ora che questa superiorità evidente non può esserci – il livello degli avversari è mediamente molto più alto – il Catanzaro sta ricavando il surplus dalla manovra, srotolata a memoria contro chiunque. Nel primo tempo il Sudtirol la palla non l’ha mai vista, Ghion e compagnia hanno tenuto il pallino in mano quasi il doppio dei minuti e hanno incassato il vantaggio alla fine, pur avendo avuto altre due occasioni nitide prima del gol.
Il bomber. Come a volersi scusare dell’attesa, Pietro Iemmello ha spezzato più di un mese di digiuno (non segnava dal 3 settembre contro il Lecco) con un gran destro da fuori area. Un inedito per l’attaccante, che ha pescato una perla per il suo 41° centro in giallorosso. Due reti finora saranno pure un magro bottino per uno abituato a numeri molto più ampi anche in B, però le prestazioni del capitano a Genova e Bolzano sono state più produttive dell’assist fornito a Brignola con la Samp o della firma personale in Alto Adige. Un leader, Iemmello.
L’episodio. Francesca Fiori, consigliera di quartiere a Bolzano, ha segnalato sulla stampa locale di essere stata aggredita da alcuni tifosi del Catanzaro durante la partita «dopo aver fortuitamente urtato la spalla» di una sostenitrice giallorossa. La stessa Fiori ha sottolineato di non aver presentato denuncia perché «sono cose che capitano nel corso di una partita».
Precisa è stata la nota con cui il club guidato dal presidente Floriano Noto ha espresso «incondizionata solidarietà alla donna» condannando ogni forma di violenza, ma pure evidenziando che il fatto, «per come denunciato alla stampa», non sia «derubricabile a “cose che capitano in uno stadio”. Per questo invitiamo le forze dell’ordine a fare piena luce sulla vicenda, chiarendone la reale dinamica e individuando gli eventuali responsabili anche per salvaguardare l’immagine di un’intera tifoseria».

 

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