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Il Catanzaro vuole il bis col Sudtirol

I giallorossi dopo aver regolato al “Ceravolo” l’Ascoli puntano ad altri tre punti contro i temibili altoatesini

Un altro passo verso l’obiettivo dichiarato della salvezza, o magari verso i playoff, che non possono essere solo un sogno se sei lì dall’inizio: sono proiezioni e tabelle che fanno tutti i tifosi, non il Catanzaro, tantomeno Vivarini. Al club e al tecnico, piuttosto, interessa il presente, e cioè la sfida con il Sudtirol. Del resto, l’annata dei record in Serie C è nata così: una gara alla volta, senza gestire più di tanto, senza pensare agli avversari che sarebbero venuti dopo o calcolare quando spendere le diffide. Insomma, sempre al massimo delle proprie possibilità. È anche così che si sta costruendo una meravigliosa stagione da matricola-rivelazione, nella quale nessuna gara è decisiva e tutte sono ugualmente importanti: «Trampolino per i playoff? L’anno scorso non abbiamo mai parlato di vittoria del campionato e io ritengo non esistano match-point. Questa è stata la nostra forza un anno fa e lo deve essere anche adesso, perché adesso il girone di ritorno è ancora lungo. A me interessa migliorare e inserire i giovani che hanno qualità importanti», ha spiegato l’allenatore dei giallorossi.
Fattore “Ceravolo”. È la seconda uscita consecutiva in casa, dove il Catanzaro ha raccolto tre risultati utili di fila, due pari e una vittoria, come non era mai successo in questo torneo. Il 3-2 sull’Ascoli ha garantito altra solidità e nuova tranquillità, oltre a ravvivare l’entusiasmo che può trasformare il Catanzaro in una mina vagante: «Con l’Ascoli è stata una bella partita – ha sottolineato il coach –, ci hanno aggredito sempre uomo contro uomo, con tanta foga e non era facile vincere, ma abbiamo fatto una buona prestazione pur sbagliando ancora parecchio. L’obiettivo è crescere e migliorarsi, da qui alla fine affronteremo tante squadre con l’acqua alla gola, per cui dobbiamo affinare i meccanismi. Le tante ammonizioni contro chi lotta per la salvezza? Quando la gara è maschia dobbiamo esserlo anche noi».
È probabile che sia così anche oggi pomeriggio, perché gli altoatesini sono una delle formazioni più corazzate del campionato. Ed è per questo che il pubblico che spinge può diventare importante pure stavolta: «Il gol di Iemmello con l’Ascoli l’ha segnato anche la gente, che è la nostra forza clamorosa. Fischi e mugugni ci possono stare e li accetto, sabato scorso non erano nemmeno troppi, ma va capito che il nostro progetto tecnico prevede determinate cose (tipo la costruzione dal basso, ndr), dunque la squadra non deve essere condizionata. Il “Ceravolo” – ha aggiunto – ci ha portato in alto nei momenti di difficoltà, possono essercene anche adesso ed è per questo che dico di essere un corpo unico e stare tutti insieme sul pezzo».
Passaggio di consegne. Non è il Sudtirol battuto 1-0 all’andata, né la sorpresa della B di un anno fa, titolo che in questo torneo ha acquisito con pieni diritti il Catanzaro: «A gennaio si è rinforzato davanti, ha modificato la fase di possesso palla ma si difende bene come sempre, sarà difficile fare gol, per cui occorrerà dare ritmo alla partita», ha avvisato il 58enne abruzzese, orientato a lanciare dal via Petriccione: «L’abbiamo scelto perché ha caratteristiche simili a Ghion, finora l’ho centellinato, ma i nostri principi ce li aveva già». Vivarini riabbraccia Vandeputte (ovviamente titolare), rimette Brighenti al centro della difesa e premia Scognamillo nel ballottaggio con Veroli sulla sinistra.
Davanti Ambrosino può approfittare degli acciacchi avvertiti a metà settimana da Biasci per affiancare Iemmello. Il capitano c’è, sta bene ed è carico dopo i due gol in due gare di fila. Il tris sarebbe un inedito stagionale… ma c’è sempre una prima volta.

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