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Catanzaro a Cittadella per il bivio giusto. E Iemmello vuole festeggiare le 100 presenze giallorosse

Caserta col 4-2-3-1: «Abbiamo lavorato sulle idee alle quali puntiamo da inizio anno»

Il nuovo campionato del Catanzaro passa da uno dei campi più complicati della Serie B. Anche se il Cittadella è da un po’ che va meglio in trasferta, e in casa ha una striscia aperta di 5 pareggi, il viaggio al “Tombolato” è un fastidio sempre e comunque perché i veneti, con la loro identità forte, possono risultare indigesti a chiunque, a maggior ragione per una squadra – come quella di Caserta – ancora fisiologicamente alla ricerca della sua strada.
La trasferta di questo pomeriggio ha un po’ i contorni di un bivio, anche se non definitivo: passarlo indenni, senza tentennamenti, magari pure con il primo successo esterno stagionale, vorrebbe dire infilarsi nella direzione giusta, altrimenti ci sarebbe da tornare indietro e ricominciare. Le Aquile, comunque, si presentano in buona forma e con tante soluzioni da sfruttare: i tempi di magra sono finiti, fra titolari e riserve il tecnico giallorosso ha molte opzioni a disposizione, come mai prima d’ora, e soprattutto ha potuto lavorare un paio di settimane sulle sue idee originarie. Stavolta il 4-2-3-1 provato in ritiro e mai utilizzato in campionato – perché non c’erano gli uomini – è un’opportunità che può essere testata e sfruttata: Compagnon («Sta bene e posso sfruttarlo in più ruoli») è finalmente recuperato, Buso («Anche lui duttile») si è allenato due settimane col gruppo, gli esterni ci sono, tanto vale usarli.
Forza quattro «Abbiamo lavorato ai concetti sui quali abbiamo puntato fin dall’inizio dell’anno e su più sistemi di gioco», ha spiegato Caserta dopo la rifinitura a Giovino, attento a non scoprirsi: «A prescindere dal sistema, noi dobbiamo essere bravi a leggere da subito la gara», è stato l’avviso che il coach ha ribadito ai suoi. La prima soluzione sembra quella di un ricorso al 4-2-3-1 con Brighenti e Antonini centrali, Cassandro (o Situm) e Bonini terzini. Quattro dietro e quattro davanti, visto che da prima punta può muoversi uno dei due ex dell’incontro, Pittarello (l’altro è Cassandro), con il centenario (nel senso che oggi taglia il traguardo delle cento partite in giallorosso) Iemmello subito dietro, uno fra Compagnon e Seck a destra, Buso a sinistra, mentre in mezzo, orfani di Pontisso, la coppia Petriccione-Pompetti sembra essere preferita rispetto alla soluzione con Coulibaly. «Dispiace per l’infortunio di Pontisso perché stava facendo molto bene e per noi è un elemento importante, ma sono tranquillo perché ho una rosa abbastanza ampia, con giocatori duttili che possono ricoprire quel ruolo, e chi lo sostituirà non ne farà sentire la mancanza». L’alternativa, provata in settimana, è il 3-5-2.
Insidie Contro una sfidante che fa dell’aggressione il proprio marchio di fabbrica, sarà fondamentale l’atteggiamento. Non a caso Caserta ha citato la partita di Cesena «L’unica che non mi è piaciuta perché abbiamo proprio sbagliato approccio». Guai a ripetersi, in sostanza. «Il Cittadella ha tanti pregi, ma ne abbiamo pure noi anche se possediamo ancora difetti sui quali bisogna lavorare per crescere. La vittoria nell’ultimo turno ci ha aiutato ad allenarci meglio e mi aspetto una grande prestazione da parte dei miei», ha sottolineato il quarantacinquenne, che potrebbe fare affidamento, dalla panchina, sull’esperienza di uno come D’Alessandro e sugli altri rinforzi di mercato: «Può fare tutti i ruoli, l’esterno di centrocampo, il quinto, la mezzala. Tutti i nuovi arrivati stanno bene, forse solo La Mantia, per il fisico che ha, è un po’ più indietro». Per il Veneto sono partiti in 24 compreso il terzo portiere Borrelli: oltre all’infortunato Pontisso, non convocati Brignola, Volpe, Piras e Breit.

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