È il quinto tentativo di far abbassare la cresta a una delle big che corre per la promozione. Il Catanzaro finora le ha guardate tutte negli occhi, ma ha perso in casa con la Cremonese e lo Spezia, strappato un punto al Sassuolo all’esordio e pareggiato proprio con il Pisa a fine ottobre, quando era appena cominciato il percorso di crescita e risalita che l’ha portato alla posizione playoff occupata con merito finora. Manca uno scalpo eccellente, per cui battere il Pisa oggi pomeriggio al “Ceravolo” sarebbe molto più di uno sfizio: «Non è un esame di laurea alla terza di ritorno, però sul piano mentale, del carattere, dell’ambizione dei ragazzi e di ognuno di noi, una vittoria può significare tanto», conferma Fabio Caserta.
Il tecnico convoca subito Quagliata (ufficiale il prestito con diritto di riscatto dalla Cremonese che diventerebbe obbligo in caso di A) e nei prossimi giorni accoglierà anche il primo rinforzo a centrocampo, la mezzala offensiva (pure trequartista o ala) Rares Ilie, nazionale under 21 della Romania finora in forza al Nizza, Ligue 1 francese: arriverà in prestito con diritto di riscatto come terzo innesto (dopo Quagliata e il portiere Gelmi) di una campagna invernale che sta anche ridimensionando una rosa extralarge. «Per un allenatore è difficile gestire 27-28 calciatori, ma eravamo partiti con un sistema diverso, per cui cambiando qualcuno ha sofferto un po’ a causa delle sue caratteristiche. Lavorare con meno persone significa avere meno scontenti nello spogliatoio, ma a mio avviso la società sta lavorando bene», precisa il 46enne.
Problemini.
Buso recuperato ma non al meglio, Pittarello con qualche fastidio a una spalla oltre all’infortunato Compagnon. Caserta non ha tutto il materiale disponibile per il suo undici titolare, ma la formazione di base e i cambi danno garanzie adeguate anche contro la seconda della classe: stavolta deve essere il turno del pisano Biasci insieme a Iemmello, in regia Petriccione torna dopo aver scontato la squalifica, sulle fasce possono essere confermati Situm e Brignola, che a Bolzano sono andati bene anche scambiandosi di corsia: «Ma se vi dicessi chi metto lì farei solo un favore al Pisa», la battuta del tecnico, che ha pure Cassandro fra le opzioni qualora volesse aggiungere vocazione difensiva e fisico contro i corazzieri toscani. In difesa c’è il dubbio Brighenti, tuttavia non sembra esserci ragione di modificare il trio della settimana scorsa formato da Scognamillo, Antonini e Bonini.
Tabù.
«Il Pisa sta facendo molto, molto bene, ha un allenatore che in questa categoria è importantissimo, dà la sua impronta alla squadra, ha passione, voglia e determinazione, lotterà per la promozione fino alla fine», l’avviso di Caserta, che non ha mai battuto Pippo Inzaghi: su cinque precedenti, ne ha persi due e pareggiati tre, l’ultimo dei quali è lo 0-0 dell’andata: «Gara che rivisto di recenti, lì abbiamo fatto un gran primo tempo e sofferto di più nel secondo». È vero pure che i toscani quella volta riuscirono a tirare solo una volta nello specchio a causa di un’ottima prestazione difensiva dei giallorossi. Da ripetere, perché i nerazzurri partono a razzo (più gol di tutti nei primi tempi e nei primi 15’) e sono attrezzati in tutti i reparti «Individualmente forse è un po’ sotto al Sassuolo, ma il Pisa è forte, strutturata, sfrutta bene i piazzati, sa giocare bene, va direttamente sugli attaccanti ed è seconda non a caso. Chi le toglierei? Moreo mi piace per la duttilità, l’equilibrio che dà alle due fasi, in carriera ha ottenuto meno di quanto potesse ottenere». Toscani reduci da tre successi di fila aperti dal 3-1 al Sassuolo. «Sicuramente proveranno ad allungare il loro trend».
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