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Sant’Anna Hospital di Catanzaro, attesa la decisione sul pignoramento da 17,5 mln di euro

Riserva sulla decisione. Dopo l’udienza che si è svolta ieri in tribunale è questo, al momento, l’unico pronunciamento noto del giudice su una querelle milionaria che va avanti da mesi tra l’Azienda sanitaria provinciale e il Sant’Anna Hospital. L’attesa per conoscere il destino di un pignoramento che vale 17,5 milioni di euro dunque è agli sgoccioli, ma continua seppur in un clima decisamente più distensivo che l’Asp e la clinica cardiologica alle prese con un’importante crisi di liquidità sembrano essere riuscite a instaurare dopo la nomina di Ilario Lazzaro nel ruolo di direttore generale a via Cortese. Ecco perché, nonostante i fatti cristallizzino ancora la sospensione delle attività chirurgiche e assistenziali proprio per assoluta mancanza di fondi, in clinica si registra un certo ottimismo che sembra ruotare pure attorno all’attenzione prestata ieri al caso in tribunale. E domani si replica al Consiglio di Stato. I giudici amministrativi di secondo grado discuteranno entrambi i ricorsi presentati dall’Asp contro le sentenze del Tribunale amministrativo regionale che danno ragione al Sant’Anna Hospital sia sull’illegittimità della sospensione dei ricoveri, che la sera dell’antivigilia di Natale diede ufficialmente il via alla crisi finanziaria della struttura, sia sulla necessità di definire l’iter per la sottoscrizione del contratto 2020, poi effettivamente firmato, ma ancora inevaso dal punto di vista dei pagamenti.

Intanto, una differenza di fondo rispetto al passato c’è ed è lampante: il fronte giudiziario non blocca il confronto tra Asp e Sant’Anna Hospital. Lo dimostrano le interlocuzioni che si sono registrate fino a ieri e che oggi riprenderanno tra gli avvocati delle parti proprio al fine di determinare le somme da sbloccare. Di certo c’è che la struttura guidata dal presidente del Consiglio d’amministrazione, Gianni Parisi, non è alla ricerca di nuovi accordi, ma punta dritta a incassare la differenza tra tutti i crediti mai incassati e la somma pignorata per un sospetto doppio pagamento sul quale sarà presto nota la decisione del giudice.

Sul tavolo c’è dunque un bottino di ben 13 milioni di euro che comprende le prestazioni erogate, ma nel quale rientra pure un milione e mezzo pignorato e mai svincolato, nonostante l’ordinanza emanata dal giudice quasi un anno fa, nonché un credito da 6,5 milioni di euro che riguarda un contenzioso riferito a vent’anni fa e ormai passato in giudicato.
La ripartenza della clinica passa da qui e dal clima disteso che al direttore sanitario della struttura, Antonio Soccorso Capomolla, fa dire: «Gli incontri costruttivi e collaborativi che abbiamo avuto con con la direzione amministrativa e la direzione generale dell’Asp sono finalizzati a risolvere le problematiche e a consentire al Sant’Anna Hospital di recuperare le risorse necessarie alla ripartenza». Il punto sulle varie questioni giudiziarie, insomma, rimane, ma stavolta appare più concreta la sostenibilità di una road map di rilancio che porti davvero fuori dalle secche della crisi la clinica cardiologiche sulla quale non spegne i riflettori l’Usb, il sindacato di base che per stamattina alle 11 ha già annunciato la presenza di una propria delegazione all’Asp al fine di decidere poi «se e quali azioni intraprendere per tutelare i lavoratori affinché tornino a ottenere una normale retribuzione».

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