Catanzaro, Crotone, Vibo

Mercoledì 08 Maggio 2024

Processo alla cosca "Cerra Torcasio Gualtieri" di Lamezia: 30 condanne e 9 assoluzioni: nomi e foto

Luciano Torcasio
Antonio Franceschi
Antonio GRANDE
Antonio Salatino
Cesare Gualtieri (classe 69)
Cesare Gualtieri (classe 92)
Concetto Pasquale Franceschi
Danilo Torcasio
Giuseppe GULLO
Luca Torcasio
Nicola Gualtieri
Nino CERRA
Pasquale Carnovale
Pasquale Salatino
Silvia Mascaro
Teresa Estino

Trenta condanne e 9 assoluzioni. Si è concluso così il processo "Dioniso" contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri di Lamezia Terme, che vede imputate 39 persone accusate di gestire lo spaccio in città. La sentenza, emessa dal Tribunale di Catanzaro, prevede pene che vanno da 4 a 16 anni di carcere. Sono stati condannati a 16 anni di reclusione Luca Torcasio e Danilo Torcasio; a 14 anni e 6 mesi Nicola Gualtieri; a 14 anni e 4 mesi Giuseppe Gullo; a 14 anni Nino Cerra, Pasquale Torcasio (classe ’69), Vincenzo Torcasio, Pasquale Torcasio (classe ’80), Pasquale Carnovale, Antonio Gualtieri, Cesare Gualtieri (classe ‘69); a 10 anni e 4 mesi Sebastiano Strangio; a 10 anni Fiorino Salvatore e Giuseppe Dattilo; a 8 anni e 6 mesi Teresa Estino; a 8 anni e 5 mesi Concetto Pasquale Franceschi; a 8 anni e 2 mesi Antonio Torcasio e Antonio Franceschi; a 8 anni Gaetano Larosa, Silvia Mascaro, Stefano Frangione, Antonio Salatino e Pasquale Salatino e Aurelio Scalise. E ancora. Sono stati condannati a 7 anni e 6 mesi Francesco Tropea e Ivan Matti Altadonna; a 7 anni e 4 mesi Luciano Torcasio; a 4 anni e 40mila euro di multa Cesare Gualtieri (classe '78) e Danilo Fiumara; a 4 anni Antonio Grande. Assolti da ogni accusa: Lorenzo Cosentino, Vincenzo Ammendola, Eljon Hoxhaj, Carmela Profeta, Antonio De Fazio, Angela Patruno, Maurizio De Fazio, Pasquale Tedesco, Giovanni Pujia. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l’aggravante delle modalità mafiose. La cosca, secondo l'accusa, aveva contatti con le famiglie della cosca jonica reggina per rifornirsi di cocaina, in particolare con gli Strangio, mentre per la marijuana i rifornimenti e i contatti erano in Puglia e in Albania.

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