Sette ergastoli e due condanne a 30 anni di reclusione. Questa la sentenza della Cassazione nei confronti degli imputati del processo nato dall’operazione antimafia «Gringia» sulla faida del Vibonese sviluppatasi fra il 2011 ed il 2012 fra il clan Patania di Stefanaconi, un altro gruppo criminale dello stesso paese ed il clan di Piscopio, frazione di Vibo Valentia.
Ergastolo interessano: Giuseppina Iacopetta, vedova del boss Fortunato Patania, ucciso nel settembre 2011; Saverio, Salvatore e Giuseppe Patania, tutti figli della Iacopetta e tutti di Stefanaconi.
Ergastolo anche per: Pantaleone Mancuso, detto «Scarpuni», di Nicotera Marina, esponente di spicco dell’omonimo clan; Cristian Loielo, di Sant'Angelo di Gerocarne e Salvatore Callea, di Oppido Mamertina. Francesco Lopreiato, di San Gregorio d’Ippona, e Giuseppe Comito, di Vibo Marina, sono stati invece condannati a 30 anni ciascuno.
Tre gli omicidi al centro del processo e sei i tentati omicidi. Due le faide: quella dei Patania contro il clan Bartolotta e quella dei Patania contro i Piscopisani.
Caricamento commenti
Commenta la notizia