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«Allevatori massacrati per liti sui pascoli» a Petilia, al via il processo: tutti i protagonisti

Si terrà il 25 giugno l’udienza preliminare a carico dei tre indagati del duplice omicidio di Rosario e Salvatore Manfreda, 68 e 35 anni, assassinati il 21 aprile dell’anno scorso, giorno di Pasqua.

L’omicidio - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - contestato a tre persone: Pasquale, detto Lillino, Buonvicino, 53 anni, detenuto a Como, del figlio Salvatore Emanuel, di 21 anni, detenuto a Crotone, e di Pietro Lavigna, 51 anni, a piede libero. Ai tre indagati viene contestata l’accusa di concorso in duplice omicidio e soppressione di cadavere, oltre che possesso di armi.

Il delitto sarebbe stato commesso per futili motivi, a causa del difficile rapporto di vicinato tra gli imputati e le vittime. Sin dai primi accertamenti sarebbe emerso che la famiglia delle vittime avesse un contenzioso aperto con i membri della famiglia Buonvicino e con Pietro Lavigna, parente di questi ultimi. Il duplice omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe scaturito da questioni legate alla “terra”.

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