Sono scesi nuovamente in piazza i 107 lavoratori dell’Abramo Customer Care impiegati sulla commessa di Roma Capitale. Questa volta la manifestazione è avvenuta in piazza della Resistenza, davanti al Palazzo del Comune. Questa mattina, alle ore 10,30, si sono ritrovati assieme ai dirigenti dei sindacati per chiedere rispetto e dignità. Così come è già avvenuto venerdì scorso davanti alla Prefettura, le istante dei lavoratori rimangono le medesime: che il Governo si prenda carico della vicenda del passaggio di commessa tra l’Abramo Customer care e la cooperativa Acapo che costerà ai lavoratori una riduzione dello stipendio fino a 400 euro mensili.
I lavoratori, come è noto, saranno licenziati a partire dal primo ottobre dalla Abramo in seguito al passaggio della commessa alla cooperativa romana si è aggiudicata il bando Consip sulla gestione del call center di Roma Capitale. Acapo si è dichiarata disponibile ad aprire una sede di lavoro a Crotone e a riassorbire i lavoratori già formati e che da anni lavorano rispondendo al numero 060606, ma non sarebbe nelle condizioni di mantenere le condizioni contrattuali attuali. Soprattutto perché, trattandosi di una cooperativa, è obbligata a rispettare altri principi sulla gestione dei contratti di lavoro.
Questo però comporterebbe la perdita di diritti acquisiti da parte degli operatori, in primis perdite di tipo economico. I sindacati che seguono la questione hanno addirittura parlato di circa 2000 euro annui di mancati guadagni per ciascun lavoratore. Una condizione definita da tutti “inaccettabile”. I 107 lavoratori hanno già fatto tre giorni di sciopero, da sabato a lunedì, e continuano la protesta. Si attende che il ministro Patuanelli convochi un tavolo così come più volte annunciato nel corso della settimana scorsa.
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