Sono già trascorsi 10 infiniti anni dalla strage degli 8 ciclisti, investiti da un’auto sulla ss18 in località Marinella nel pieno della spensieratezza della loro pedalata della domenica mattina. E tanta è l’amarezza dei familiari, che ancora non accettano di doversi aggrappare al loro ricordo, senza poterli più stringere davvero: «Mi manchi tanto papà, mi mancano i tuoi occhi luminosi, le tue labbra facili al sorriso, il tuo carisma, la tua viscerale voglia di vivere; ma so che continui a esserci, a orientare ogni mio passo». Sono parole che arrivano dritte al cuore, quelle di Giovanni, figlio di Domenico Strangis, struggenti come quell’assenza che pesa ogni giorno di più da quel maledetto 5 dicembre 2010 che lo ha portato via per sempre in sella a una bici e ai suoi compagni d’avventura. «Grazie per quei pochi ma importanti ricordi - ha proseguito la figlia Alessandra - per i valori che mi hai trasmesso».
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