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Vibo, dopo due anni torna ad essere abitato l’eremo di Soreto di Dinami

Dopo due anni di porte chiuse torna ad avere un rettore la chiesetta dell’eremo dei Santi Francesco di Soreto di Dinami, nel Vibonese. Con la cerimonia di benedizione e vestizione presieduta dal vescovo Luigi Renzo, alla presenza di pochissimi fedeli e di alcuni parroci del circondario, si è insediato ieri pomeriggio Padre Pino Muller, originario di Soriano Calabro e già parroco di Cava de Tirreni, prima di aver retto varie parrocchie in diverse regioni. «Gioia, soddisfazione e gratitudine - è stata espressa da monsignor Renzo - per la decisione di Padre Muller di tornare nella propria terra per vivere questa esperienza speciale, lontano dalle beghe terrene ed in totale preghiera».

L'omelia

Nella sua omelia monsignor Renzo ha ricordato la figura di padre Elia Castellani, il frate certosino morto nel marzo di quest’anno, già priore della Certosa di Vedana, in provincia di Belluno, che nel 1996 lasciò la clausura per dedicarsi alla vita eremitica, reggendo la chiesa di Soreto per quasi vent’anni, fino al 2018. Parlando del luogo il presule ne ha sottolineato la grande spiritualità, essendo stato sede di un monastero fondato da San Francesco di Paola ed essendo sede di un eremo dedicato a entrambi i Santi Francesco, di cui ha tracciato le principali virtù e gli insegnamenti, traslandone l’utilità nel mondo moderno. Sulla grande misticità dell’eremo si è concentrato anche il parroco di Dinami, don Rocco Suppa, che ha definito il luogo “una vallata intrisa di spiritualità ispirata dalla Santissima Trinità”. Monsignor Renzo ha proseguito ringraziando Padre Pino per questa scelta, esortandolo ad avere coraggio e, spiegando la conformazione cristiana dell’abito, cucito alla maniera di San Francesco d’Assisi, si è augurato che quello di don Pino sia un nuovo inizio contemplativo e che la diocesi possa avere presto la sua prima esperienza monastica femminile, per cui ha già fatto richiesta. Ha poi proceduto alla cerimonia di benedizione e vestizione del nuovo eremita, il quale, affidandosi alla Madonna ed ai santi cui è particolarmente devoto, ha rinnovato i voti di povertà, carità ed obbedienza, esortando tutti, nel finale, a sostenerlo con la preghiera, molto importante per veder la luce dopo il periodo buio che stiamo vivendo. A Soreto, aiutato dall’amenità del sito, vivrà in totale solitudine contemplativa, celebrando messa due volte a settimana e l’8 di ogni mese, per il gruppo di devoti a “Maria che scioglie i nodi”.

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