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Catanzaro, famiglie e Dad: le abitudini cambiate

Il racconto di alcuni catanzaresi costretti a rivedere l’organizzazione delle loro giornate con i piccoli a casa

Trasformati in atleti della rete tecnologica, in cerca non d’autore di pirandelliana memoria ma di un computer in più, i genitori catanzaresi ci hanno raccontato le loro storie di quotidiana gestione della vita ormai laureati a pieni voti come “equilibristi del tempo”. Luana Catanzariti, avvocato del foro catanzarese, ci risponde sorridendo, mostrandoci il video realizzato dall’attore Giovanni Scifoni dal titolo “Padri in quarantena” nel quale la fine di ogni situazione familiare, alle prese con due bambini, si risolve con la frase “chiedi a mamma”. Diversa routine, invece, per Rosa Alcaro e Patrizio Ursino che, hanno scelto, per questo periodo di trasferirsi a Costa degli Aranci in mezzo alla natura dove si svolge l’attività di produzione di miele ed olio del capofamiglia. Alfonso Ciriaco, presidente Angsa (associazione genitori persone con autismo), del capoluogo, non ha nulla da rimproverare alla scuola che ha seguito i decreti ministeriali anche relativamente a questi bisogni ma ha già inoltrato richiesta all’amministrazione comunale per implementare le figure degli assistenti alla comunicazione domiciliari. Uno dei rari momenti di unità familiare fuori dalle mura domestiche rimane la parrocchia dove abbiamo incontrato due famiglie, quella di Cinzia Suriano ed Attilio Soluri, lei docente di “Tecnologie informatiche” di istituto superiore alle prese con la conciliazione dei turni in presenza alternata e dad, lui alle prese con i suoi turni di controllore di volo e, poi, Anna Torchia e Fabio Perrone, che hanno dovuto sobbarcarsi la spesa di ulteriori personal computer per i tre figli.

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