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Gratteri a Vibo: "Qualcuno sta cercando di smontare le riforme di Falcone"

“Non abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare per salvare Borsellino. Situazione diversa per Falcone: qualcuno sta cercando di smontare le riforme avviate da Falcone". Così il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri a Vibo in occasione della presentazione del libro "Non chiamateli eroi" scritto a quattro mani con Antonio Nicaso. "In questo periodo sono arrabbiato, penso male. Riina non e’ riuscito a creare dibattito con le bombe. Si parla oggi dell’ergastolo e questo mi preoccupa non poco. Molti si scandalizzano per Brusca, ma molti non dicono che se passano certe riforme usciranno coloro che finora la messa non l’hanno detta senza ammettere il loro reato. Stiamo un po’ galleggiando nell’ipocrisia.

In questa fisarmonica di contagi da un anno e mezzo si parla di COVID ma si stanno contemporaneamente scrivendo bozze a delle modifiche rispetto a ciò che ci dice la corte costituzionale. Si devono ristrutturare le carceri d risolvere il sovraffollamento ma non ci sono grandi novità, occorre stare attenti bisogna gridare protestare e non accettare in modo supino quello che si sta progettando.

Vibo e’ quella provincia che ha avuto più risposte dalle istituzioni e da quando c’è Falvo c’è una perfetta sinergia e riusciamo ad interagire senza lasciare buchi. Vibo ha avuto il massimo dell’attenzione, da parte di qualche sindaco, ma non da parte di tutti i sindaci. C’è analfabetismo amministrativo ma anche tanta collusione e quest’ultima molto spesso si contrabbanda con l’ignoranza”. Presenti le massime autorità politico-istituzionali, civili e militari del territorio. Tra gli altri, il prefetto Lulli, il questore Gargiulo, il sottosegretario al Sud Nesci, il senatore Mangialavori.

La situazione della giustizia

Ci sono dei tribunali in Italia che non funzionano. Una procura con tre sostituti e’ anti economica. Non siamo più all’asilo con la carrozza. In Sicilia 4 corti d’appello e ha meno abitanti della Lombardia ma se qualcuno tocca la Sicilia il giorno dopo sui giornali vedrete scritto che il governo favorisce cosa nostra. Queste cose non ve le dice nessuno perché altrimenti si perdono voti... modifichiamo le geografia giudiziaria, ci sono 250 magistrati fuori ruolo. Se e’ necessario teniamo le corti d’appello, ma facendo funzionare tutto a regime pensiamo a delle modiche normative ad esempio a delle procure generali. Bisogna metterci tutti in discussione, tante piccole modifiche per fare la rivoluzione. Ma per farlo ci vuole la libertà. Basta con la cultura dei posti di lavoro nella pubblica amministrazione... il problema e’ che poi si vanno a toccare interessi territoriali e notabilati elettorali che combattono in difesa di un presidio di legalità”.

Investire nel turismo

“Non stiamo facendo tutto quello che dovremmo fare. Tre facoltà di giurisprudenza in Calabria sono assai. Mi dite dove e’ tutto questo bisogno di laureati in legge? Vuol dire che non c’è una visione politica a livello regionale, ne bastava uno considerando che c’è Messina a 3 km di mare. Perché non si e’ pensato ad una facoltà di turismo, insegnando agli operatori del settore di non fare turismo predatorio. Perché non investire in questo settore? E poi hanno pure la faccia tosta di chiedere soldi allo Stato per l’erosione costiera. A reggio per fortuna c’è agraria, una facoltà seria. Dobbiamo ancora osare, dobbiamo essere i primi nel mondo dell’agricoltura biologica. Alla politica chiedete questo, di essere competitivi, ma poi abbiamo il gap dei trasporti. Non solo per la vendita ma anche per la produzione e la filiera”

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