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Ferragosto senza il boom di presenze a Catanzaro. I gestori dei lidi: è colpa della pandemia

La stagione estiva si mantiene sottotono a Giovino. Gli imprenditori: «Ombrelloni prenotati ma la spiaggia rimane vuota»

Un Ferragosto sotto tono, fortemente condizionato dalla pandemia e dalla paura del contagio che serpeggia fra i bagnanti. La stagione estiva è stata, in generale, al di sotto delle aspettative, o comunque delle speranze di chi vive di turismo. È un bilancio poco o nulla soddisfacente quello tracciato dai gestori di lidi di località “Giovino” che hanno raccontato una stagione estiva mai realmente decollata, con presenze anche inferiori allo scorso anno. Christian Napoli, titolare del lido “Coco Beach” non ha dubbi: l’emergenza sanitaria ha condizionato pesantemente la stagione balneare. «Quest’anno - ha raccontato - soprattutto per quanto riguarda la presenza di turisti, è andata malissimo, perché regna l’incertezza, in quanto si paventano nuove chiusure e la gente è depressa. Io ho tanti ombrelloni prenotati, ma poi chi li ha riservati non scende neppure in spiaggia. Questo significa che non vivono la giornata in spiaggia e, quindi, non consumano. Tutto ciò, a parere mio, è legato al timore di nuove restrizioni, perciò la gente preferisce non spendere in vista di possibili chiusure per le proprie attività lavorative e quindi di non avere poi disponibilità economica per le spese quotidiane. La stagione di fatto non è mai partita veramente. A metà luglio - ha detto - pensavamo che sarebbe iniziata a fine luglio, ma così non è stato, pensavamo che sarebbe partita ad agosto, ma siamo già a Ferragosto e non c’è stato il boom che speravamo».
Non si discosta dal racconto di Napoli, quello fornito da Vittoria Critelli che coadiuva i gestori del lido “Il capitano”. «Per quanto riguarda le presenze in spiaggia - ha detto - abbiamo notato un calo, ma ascrivo questa situazione al Covid. Quest’anno è stato anche maggiore dell’anno scorso, perché le persone hanno acquisito una maggiore consapevolezza del rischio e, quindi, è più impaurita. Da parte nostra abbiamo comunque cercato di diversificare l’offerta per quanto riguarda la ristorazione, anche per la giornata di oggi, in modo da offrire un servizio economicamente abbordabile, perché siamo consapevoli che molte persone nei mesi del lockdown non hanno potuto lavorare, per la crisi che investito soprattutto i privati e i liberi professionisti, e perciò non sempre sono nelle condizioni di spendere. Ecco perché cerchiamo di offrire lo svago a prezzi vantaggiosi». Stagione più fiacca dello scorso anno anche per il gestore del lido “Sunrsise Beach” Nicola Stillo. «Sta andando peggio dell’estate 2020 - ha detto - perché ci sono meno presenze. Ho tutti gli ombrelloni occupati, ma le persone non ci sono. La gente non scende in spiaggia. Non saprei quale sia il motivo. Solo in questa settimana sto riscontrando qualche presenza in più da parte dei turisti. Giovino ha tante potenzialità, ma la zona dovrebbe essere valorizzata, prestando maggiore attenzione anche alla pulizia».
Per il titolare del lido “Santafè” Domenico Staffa il problema di questa stagione turistica è stato soprattutto la mancanza di personale da impiegare negli stabilimenti balneari. «Siamo tutti carenti di camerieri - ha spiegato l’imprenditore - di aiuti cuoco e di altre figure che sarebbero state necessarie per offrire maggiori servizi ai clienti. Abbiamo dovuto gestire la situazione, limitando il numero delle persone per poter garantire un servizio adeguato e ovviamente questo ci ha penalizzati».

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