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Dasà, inaugurato il restaurato campo sportivo “Rosario Arena”

Torna il calcio in paese dopo 12 anni di assenza. Tanto entusiasmo da parte del presidente, Nando Scarmozzino, dell’allenatore, Pino Carnovale, e del sindaco, Raffaele Scaturchio: «L’intenzione è crescere e allargare a tutto il comprensorio»

Entusiasmo palpabile oggi al campo sportivo “Rosario Arena” di Dasà, dove, dopo 12 anni di assenza, si è svolta la prima giornata calcistica (la seconda di campionato) del campionato dilettantistico di terza categoria. Un pomeriggio particolare, in cui c’è stata anche l’inaugurazione del restaurato stadio di calcio, recuperato con un mutuo alla Cdp dall’amministrazione comunale guidata da Raffaele Scaturchio, il quale ha svelato la targa dell’intitolazione a “Rosario Arena”, un ex calciatore della gloriosa squadra di Dasà morto prematuramente per un malore mentre andava in campagna tanti anni fa. Un entusiasmo che ha ben evidenziato il presidente della società, Nando Scarmozzino, il quale, ringraziando «la dirigenza per l’impegno, i giocatori per la grinta che impiegano e l’amministrazione comunale per aver ristrutturato il campo e ridato al paese una struttura invidiabile, ha parlato di un giorno di festa per il ritorno del calcio a Dasà dopo tantissimi anni di assenza, andando a riaccendere la passione di tanti amanti di una disciplina oggi più che mai rara e necessaria. Un momento aggregativo importante - ha definito lo sport - che nel nostro caso vede già tanti elementi di Dasà, Acquaro e Arena nel direttivo, stessa cosa, con l’aggiunta di Ciano di Gerocarne, tra i giocatori, tra cui c’è anche un calciatore africano, Samura Yankuba, che abbiamo accolto con calore sia nella comunità che nella squadra. Siamo un bel gruppo che riparte dalla terza ma vuole andare oltre. Amo il mio calcio – la sua dedizione – il mio paese e il territorio nella sua concezione più ampia e l’intento dal prossimo anno è quello di allargare questa bella esperienza nata a Dasà a quanti nel circondario si vogliano unire a noi, perché da soli non si va da nessuna parte. Ricominciamo da qui, come prima e meglio di prima». Gli ha fatto eco il sindaco Scaturchio, per il quale «si riprende dopo 12 anni questa bella esperienza che si spera dal prossimo anno di allargare all’intero Alto Mesima, avendo come base Dasà, con questa bella struttura». Scaturchio ha voluto anche ricordare per sommi capi la figura di “Rosario Arena”, soprannominato “Raro”, che era un validissimo difensore, morto prematuramete per cause naturali, un ragazzo del paese conosciuto, stimato e ben voluto. Presente all’iniziativa anche il responsabile provinciale della Fgci, Roberto Natale, che ha parlato «di una ripartenza meravigliosa, sperando sia l’inizio di una cosa bella e duratura per questa comunità, dando atto per l’impegno straordinario al sindaco e a tutta la dirigenza, che danno a tanti ragazzi la possibilità di “distrarsi” da altre “distrazioni” deleterie, che tutti conosciamo. Chi si impegna in queste imprese è un “folle” – ha concluso etichettando alla Steve Jobs gli artefici di questa bella avventura – ma ben vengano pazzie del genere che non fanno altro che bene a una comunità e al territorio». Prima del calcio di inizio contro il Pro Ferplae la svelazione della targhetta con l’intitolazione, alla presenza di delegazioni di entrambe le squadre, dell’amministrazione comunale al completo e del padre e della sorella di “Raro”, cui il capitano del Dasà, Frank Laria, ha consegnato un mazzo di fiori. Un momento di emozione che riavvia un’altra emozione più grande: veder tornare il calcio dilettantistico in un paese dove mancava da oltre due lustri. In bocca al lupo ai ragazzi e buon campionato, che in questa seconda giornata ha premiato i ragazzi con un sonoro 5 a 0 (marcatori: Samura Yankuba, 2 goal; Peppe Zappone, 2 goal, Giovanni Anzoise, 1 goal).

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