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Catanzaro, il Green pass preoccupa i commercianti: “Siamo a rischio”

Falbo (Confcommercio): “Si obbligano gli esercenti a sostituirsi alle forze di polizia”. C’è anche chi apprezza: “È una misura giusta e siamo già pronti”

I contagi fioccano e anche i commercianti del capoluogo di regione si preparano all’entrata in vigore dell’ultima stretta governativa che dal primo febbraio al 31 marzo imporrà il possesso del Green pass anche per l’ingresso in attività finora rimaste escluse dalle regole che disciplinano l’utilizzo della certificazione verde. Come per parrucchieri ed estetiste, che faranno da apripista il 20 gennaio, il countdown è così scattato pure per le attività ritenute non essenziali e la conferma di una città spaccata in due e già granitica.

Sullo sfondo c’è però la posizione netta di Confcommercio Calabria centrale che per bocca del suo presidente, Pietro Falbo, punta il dito contro i disagi creati dall’aver «obbligato gli esercenti a sostituirsi alle forze di polizia» e fa notare che «le ulteriori disposizioni potrebbero limitare le dinamiche di spesa delle famiglie». Da qui la grande preoccupazione di Confcommercio che se da un lato dà atto al Green pass di essere uno strumento che «ha dato la possibilità di applicare nuovi criteri per evitare ulteriori drammatici lockdown» dall’altro sottolinea pure la coincidenza dell’entrata in vigore della misura con «un momento difficile per il commercio nel quale anche il budget di spesa prevista per i saldi è sceso dai 275 euro dell’anno precedente ai 254 di quest’anno».

Intanto, tra favorevoli e contrari è scontro. La frattura c’è, si vede e coinvolge pure i clienti gelando un clima già complicato. Occhi puntati soprattutto sull’abbigliamento, un settore alle prese con i saldi appena scattati, che sui Tre colli ha spesso attraversato momenti complicati e che ora sull’utilizzo del Green pass non mostra un atteggiamento univoco. Tra i commercianti nessuno nega la virulenza di un virus che fa paura ma “Io intaglio legno” in Galleria Mancuso non andrà oltre mascherine e distanziamento e assicura: «Non chiederemo mai il Green pass a nessuno, non siamo forze dell’ordine». Anche tra via Buccarelli e il parco commerciale Le Fontane le opinioni divergono e ampliano la distanza sulle gambe dei pareri di Anna Del Gasio, volto noto del Comitato shopping center di via Buccarelli, e Giovanna Moretti, l’imprenditrice che gestisce in franchising i punti vendita Chicco e Prenatal attivi proprio nel parco commerciale le Fontane.

La prima favorevole alle nuove regole al punto da dire: «È una misura giusta per la quale stati tutti già pronti». Non ha paura di perdere una fetta di clientela e anzi non ammette mezzo misura: «Meglio perdere che trovare clienti contrari a tale norma». Ormai rassegnata alla crescita del commercio online sembra però fidarsi dei suoi clienti. Di tutt’altro avviso Giovanna Moretti che invece è durissima e tuona: «Credo che le persone vadano informate, non ricattate ed è per questo che non penso sia corretto questo accanimento verso chi ha deciso di non vaccinarsi e che tra l’altro non viola nessuna legge. È ingiusto impedirgli di entrare in un esercizio pubblico». In mezzo Enzo Gaetano, commerciante del centro e titolare del Marvin che comprende le difficoltà e ritiene che «i disagi ci saranno», ma poi chiarisce: «È una cosa che va fatta seriamente». Gestirà tutto con il personale che già ha e preme per l’attenzione massima nonostante non abbia contezza di focolai scoppiati nei negozi.

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