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La comunità ucraina di Vibo a Pizzo per chiedere la pace - FOTO

Proseguono in Calabria le manifestazioni a sostegno della pace in Ucraina e l’appello al cessate al fuoco dopo l’invasione russa. Stamattina la comunità ucraina della provincia di Vibo si è riunita a Pizzo in una partecipata iniziativa che ha radunato cittadini ucraini, cittadini pizzitani e associazioni del territorio. Bandiere della pace, striscioni e cori pro pace hanno scandito la manifestazione promossa in primo luogo da Anastasia Grigorchuk, giovane ucraina residente a Pizzo.

“Siamo qui per dire no con forza alla guerra e per sostenere i nostri concittadini e famigliari. Vogliamo rivolgere un appello alle istituzioni e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro paese. I nostri concittadini hanno bisogno di generi di prima necessità: cibo, medicine, coperte, materassi. Ma non solo, avrebbero bisogno anche di armi per difendersi, per rispondere all’avanzata russa. Ci sono famiglie che vorrebbero combattere, che vorrebbero servire il loro paese, ma non non dispongono di alcun mezzo”.

Accorato l’appello anche di Svetlana Muzalevska: “Italiani aiutateci, noi ci siamo trovati da subito bene qui grazie alla vostra accoglienza. Ora però lottiamo perché i nostri genitori restino nelle loro case e non siano costretti a fuggire dalla loro terra a causa della guerra”. Infine l’appello di Liliya Pochentyk: “Abbiamo bisogno di corridoi umanitari che facilitano l’arrivo in Italia di donne e bambini. I miei nipotini sono in viaggio verso la Polonia, ho chiesto in merito alle istituzioni locali, ma ho avuto risposte frammentarie”. Insomma dalla Calabria proseguono i racconti e le testimonianze di storie e racconti di cittadini ucraini ormai indissolubilmente legati alla loro buona realtà di vita, ma pur sempre legati fortemente alle loro radici, alla loro terra natia.

Vincenzo Pagnotta (coordinatore nazionale Fit-Cisl): "L'Europa alzi la testa. Basta guerre!"

L’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe militari russe è stato un atto di una gravità inaudita che rischia di destabilizzare un intero continente. La nostra organizzazione sta con l’Ucraina, con la sua gente, con la sua comunità in Italia, contro chi pensa di poter spostare con i carri armati i confini dell’Europa e mettere in discussione la democrazia e la libertà.

Come fatto a livello nazionale ieri, siamo anche oggi in piazza qua a Pizzo a sostenere questa grande comunità ucraina. La Pace non si costruisce con le parole. Servono azioni concrete, sanzioni esemplari per indurre la Russia a fermare le armi e ritornare sulla via del dialogo e della diplomazia. Così come serve un sostegno umanitario forte ad una nazione ed a un popolo colpito al cuore ed oggi posto sotto attacco.

L’Europa deve alzare la testa e farsi protagonista, insieme alla comunità internazionale. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una sinergia tra Stati, che sia capace di parlare con voce unica ed autorevole il linguaggio della pace. Non dimentichiamoci che il conflitto sta determinando oltre alla morte inaccettabile di tanti civili e militari, conseguenze e ricadute fortissime anche sulla nostra economia. Ecco perché vogliamo che la mobilitazione del popolo del lavoro sia forte, diretta e faccia da stimolo a tutte le azioni che le istituzioni metteranno in campo nelle prossime giornate per sostenere con maggiori risorse le famiglie e le nostre imprese. La pace, la libertà e la democrazia non dovranno mai cedere il passo alla guerra, alla violenza ed al mancato rispetto per la vita umana.
Ogni guerra non lasci perdenti o vincitori, ma si contraddistingue solo da un colore, il Rosso, che è il Sangue dell’umanità. Basta Guerre!!!

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