Missione compiuta. Nella tarda serata di sabato, infatti, il pullman partito da Ascoli Piceno è arrivato in Ucraina con il carico di beni di prima necessità, di cui una parte giunto da Vibo Valentia. E nel centro di smistamento dove il mezzo – scortato negli ultimi tratti del lunghissimo percorso dalle polizie locali – ha scaricato sotto l’occhio vigile dell’esercito ucraino è stato portato anche un alberello di ulivo simbolo per eccellenza del Sud ed emblema di pace, donato dall’associazione “Valentia” di Vibo. Sodalizio grazie al quale è stato possibile far giungere il carico in Ucraina.
I giovani dell’associazione “Valentia” ancora una volta hanno dimostrato con i fatti come si può aiutare gli altri in modo concreto e, soprattutto, affidabile. Presi dall’onda emotiva scatenata dalla guerra, infatti, era facile correre il rischio di vanificare ogni sforzo per dare sollievo alla popolazione ucraina. Per i ragazzi della “Valentia” – associazione presieduta da Anthony Lo Bianco che ha aperto una trentina di sedi sul territorio nazionale – non è stato facile viste le notizie poco rassicuranti giunte sia dal Consolato sia da referenti e associazioni ucraini. A dare una possibilità è stato il giornalista de Le Iene, Ismaele La Vardera, il quale ha riferito a Lo Bianco (che lo conosce e lo aveva contattato per raccontargli del desiderio di dare un aiuto e delle difficoltà incontrate) del carico di beni che stava partendo da Ascoli Piceno, su iniziativa dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Fioravanti. Un’opportunità che l’associazione “Valentia” non s’è lasciata sfuggire. In meno di sei ore, infatti, grazie al supporto del direttore di Confindustria, Anselmo Pungitore e alla disponibilità e sensibilità dimostrata da aziende vibonesi (Tonno Callipo, Dolciaria Monardo, Colacchio food, Fiorillo detergenza e Mediolat Borgo dei Vinci) sono stati raccolti numerosi cartoni di beni di prima necessità (seguendo le direttive del Consolato). Tra cibo e disinfettanti anche le felpe donate dalla Volley Tonno Callipo. Poi per i giovani della “Valentia” il viaggio in furgone verso Ascoli Piceno dove sono giunti dopo circa 12 ore e appena avuto il tempo di scaricare e ricaricare tutto sul pullman prima che questo partisse.
“In 24 ore – racconta Anthony Lo Bianco – praticamente abbiamo fatto tutto. Se non avessimo colto l’opportunità dell’iniziativa del Comune di Ascoli, che per questo ringraziamo, forse non saremmo riusciti nell’impresa perché è stato ed è veramente difficile riuscire a trovare canali affidabili per far giungere gli aiuti in Ucraina. Comunque la missione è stata compiuta e ciò lo dobbiamo anche alla sinergia che si è creata. Ora con lo stesso mezzo, grazie alla rete solidale creata dalla Valentia, dal Comune di Ascoli Piceno e dalla Chiesa, arriveranno in Italia 55 ucraini che però, da notizie avute, si fermeranno al Nord”.
In attesa di riuscire a portare in porto un’altra missione, l’associazione “Valentia” continua a darsi da fare con l’auspicio che presto l’albero d’ulivo – benedetto prima della partenza da don Maurizio Macrì e da don Davide Moschella – “possa essere piantato e possa far germogliare – evidenzia Anthony Lo Bianco – il seme della speranza e generare il frutto della pace, affinché fiorisca presto una nuova primavera di libertà”.
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