Grande partecipazione questo pomeriggio a Dasa’ dove, dopo la messa in suffragio alle vittime del conflitto nell’est europeo, in cui il parroco, don Bernardino Comerci, ha invocato il dono della pace, su impulso delle 5 mamme rappresentanti di tutte e cinque le classi delle elementari, si è svolta una sentita fiaccolata “statica” contro la barbarie della guerra in Ucraina.
Durante l’omelia don Bernardino ha invitato i fedeli ad affidarsi alla preghiera, come unica arma contro la barbarie della guerra, di tutte le guerre, e ai più piccoli a diffondere il ripudio della violenza e la cultura della pace, ispirandosi ai sani valori umani e ai principi della fede. Subito dopo l’appuntamento è stato in largo San Giovanni, dove, alla presenza dell’amministrazione comunale, della parrocchia, delle associazioni cittadine (Acd, “Vespa” Club, Asd - scuola calcio e terza categoria -, movimento “Aquila Rossa”), delle scolaresche e di tanta gente comune, ad aprire i lavori è stato il presidente dell’Associazione culturale, Francesco Romanò, che nel suo intervento, facendo riferimento alla bontà della nostra costituzione, l’articolo 11 che ripudia la guerra in particolare, ha ricordato l’orrore delle immagini che ci vengono mostrate in questi giorni dai media, ammonendo sul fatto che quella attuale potrebbe degenerare in una guerra mondiale e implorando una massiccia mobilitazione collettiva affinché questo venga evitato.
A seguire i saluti e l’intervento del sindaco, Raffaele Scaturchio, che ha voluto ringraziare le associazioni per questa bella iniziativa rivolta a dire “no” alla guerra. Un grazie particolare lo ha rivolto alle scuole, «da cui occorre partire - ha detto - per creare un mondo migliore». Nel finale del suo intervento Scaturchio ha voluto informare sull’impegno dell’amministrazione a ospitare bambini ucraini «ma ancora - ha precisato - mancano linee guida e protocolli sanitari a riguardo. Quindici giorni al massimo e ne sapremo di più». Quindi è stata la volta dei bimbi dell’asilo, che hanno letto una toccante poesia, lasciando spazio ad Antonella Scarmozzino, che in rappresentanza dei genitori e della scuola, con un discorso molto significativo in cui si è rifatta alle parole finali di Charlie Chaplin nel capolavoro “Il dittatore”, ha introdotto uno struggente video realizzato dai bambini dell’asilo e delle elementari, guidati dagli insegnanti, in cui, sulle struggenti note di “Russians” di Sting e di “Imagine” di John Lennon, sono state diffuse immagini terribili di guerra, disperazione e distruzione, alternate a frasi di grandi uomini che durante la loro vita hanno diffuso il verbo della pace, conservandone, in alcuni casi, gli echi anche dopo la morte: Papa Francesco; Gandhi; Madre Teresa di Calcutta; San Giovanni Paolo II. Successivamente hanno avuto il loro momento i ragazzi delle medie che, attraverso un sestetto (2 flauti, 2 chitarre, un piano e un clarino), hanno eseguito l’Inno alla Gioia, parte di quella nona sinfonia di Beethoven che rappresenta l’inno dell’Europa unita. L’adesione alla quale è un ideale dell’Ucraina moderna, uno dei motivi che, probabilmente, ha scatenato questa assurda e sanguinaria guerra. Ai ragazzi delle medie anche la recita di una poesia. Nel finale, sulle immagini prorompenti della veneratissima Madonna della Consolazione, in un video un discorso con le potenti parole di appello alla madre celeste contro al violenza e la guerra di Giovanni Paolo II.
La piantumazione di un rarissimo ulivo bianco, simbolo per antonomasia della pace che manca, e il volo delle colombe, altrettanto, hanno concluso una manifestazione che, si spera, insieme a tante altre possa raggiungere chi può decidere di stoppare questa incredibile e assurda azione di forza. Un’azione di un “Golia” contro un “Davide” di cui, sinceramente, l’Ucraina e il m0ondo avrebbero fatto volentieri a meno.
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