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Lamezia, omicidio Trovato: confermata la dinamica dell'agguato FOTO

Udienza di convalida per Claudio Paola e Antonio Monteleone rei confessi. Gli arrestati hanno fornito altri particolari su episodi avvenuti nelle scorse settimane. Intanto la città è presidiata dalla forze dell’ordine. Rafforzato il sistema di videosorveglianza

Hanno risposto a tutte le domande del giudice, confermando quanto dichiarato ai carabinieri lunedì sera e autoaccusandosi dell’uccisione di Luigi Trovato e del ferimento di Luciano e Trovato e Pasquale D’Angela. Claudio Paola e Antonio Monteleone ieri mattina sono tornati in città, per l’udienza di convalida dell’arresto. Davanti al giudice Francesco De Nino e al procuratore Giuseppe Falcone hanno ripercorso attimo dopo attimo i concitati minuti che hanno portato alla sparatoria in pieno centro, fornendo agli inquirenti nuovi particolari, soprattutto in merito ai motivi che avrebbero portato all’agguato. Presenti all’interrogatorio anche i legali (nominati ieri mattina dopo la revoca delle precedenti nomine) dei rei confessi: l’avvocato Antonio Rocco (che difende Paola) e l’avvocato Armando Chirumbolo (difensore di Monteleone).
I due hanno riferito di alcuni episodi che si sarebbero verificati nelle scorse settimane. Fatti che li avrebbero portati a decidere di girare armati. Lunedì sera, a loro dire, sarebbero stati “braccati” da tre auto in piazza Borelli. Temendo di essere vittime di un agguato, avrebbero iniziato a sparare, uccidendo Luigi Trovato e ferendo il fratello Luciano e l’amico D’Angela.

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