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Catanzaro, la targa in memoria di Giuseppe Malacaria è tornata al proprio posto

La targa che ricorda l’uccisione di Giuseppe Malacaria, in Piazzetta della Libertà, è tornata al suo posto dal quale mancava da circa due mesi. Era la notte tra il 4 e il 5 marzo scorso, infatti, quando la targa fu vandalizzata e distrutta. Ieri, dopo essere stata ricostruita lasciando però volontariamente in evidenza i segni dell’ultimo vile gesto, la targa ha ritrovato spazio lì dove l’operaio catanzarese ha perso la vita, il 4 febbraio 1971, vittima di un ordigno lanciato nel corso di una manifestazione antifascista. Sulla morte di Malacaria non è mai stata fatta veramente luce dal punto di vista giudiziario dal momento che sparì il fascicolo processuale. 

A tenere la breve cerimonia con cui la targa è stata nuovamente affissa, Eugenio Occhini, già consigliere comunale e attivista che, assieme ad altri come l’ex consigliere comunale Gianmichele Bosco, nell’immediatezza del danneggiamento si era prodigato per il ripristino: «Questa targa oggi diventa un vero e proprio monumento – ha detto davanti alla piccola folla che si è raccolta nella piazza su Corso Mazzini e che comprendeva anche i candidati a sindaco Nicola Fiorita e Valerio Donato -. Questa targa è simbolo e presidio dell’antifascismo della città di Catanzaro». 

La figura di Giuseppe Malacaria, nelle parole di Occhini, è stata accostata a quella di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico e partigiano morto cadendo da una finestra della Questura di Milano dopo essere stato fermato nel corso delle indagini sulla strage di Piazza Fontana. 

I lavori di restauro del marmo sono stati eseguiti, gratuitamente, dalla ditta di Franco Signorelli, sebbene il Comune di Catanzaro, attraverso le parole del sindaco Abramo, si era detto subito disponibile a ripristinare il manufatto. Per il Comune, le veci del sindaco sono state fatte dall’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Longo: «La targa alla memoria di Giuseppe Malacaria è un presidio di democrazia che va tutelato al di là delle appartenenze politiche, della destra e della sinistra», ha detto.

Quella della targa alla memoria di Malacaria è una storia costellata di atti vandalici, il primo già pochi giorni dopo la sua affissione nel 2007, voluta grazie all’azione dell’associazione Altracatanzaro. L’ultimo, come detto, quello della notte tra il 4 e il 5 marzo scorsi. In quell’occasione, l’attività investigativa condotta dalla Digos del capoluogo aveva permesso di individuare, in pochi giorni, il responsabile poi deferito all’Autorità Giudiziaria per danneggiamento aggravato.

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