Il problema non sono soltanto le minacce, inequivocabili e pesanti, ai magistrati Ilario Nasso e Tiziana Di Mauro (entrambi operano nella Sezione lavoro). E così mentre la Procura di Salerno – competente sulle vicende che riguardano magistrati del distretto giudiziario della Corte d’Appello di Catanzaro – ha aperto un’inchiesta, i volantini dal contenuto chiaramente intimidatorio – firmati dal sedicente gruppo “Unione per la legalità” – lasciati su un banchetto nell’atrio della sede giudiziaria di via Lacquari e sequestrati, pongono una serie di interrogativi.
Primo tra tutti quello relativo all’accessibilità del nuovo Tribunale dove i presidi di sicurezza, nei periodi in cui non viene utilizzata l’aula bunker, si mostrerebbero alquanto inadeguati.
Il sistema di videosorveglianza, infatti, è solo all’esterno dell’edificio per cui non sarà possibile, attraverso le registrazioni, controllare il flusso interno all’edificio e, quindi, semmai riuscire a individuare la persona che ha lasciato le copie dei volantini sul banchetto. Ma, al di là dei problemi relativi alla sicurezza, a inquietare è soprattutto la conoscenza di aspetti della vita privata dei due giudici – destinatari di minacce di morte – da parte di chi ha messo nero su bianco una pagina intera di insulti e accuse. Inoltre, il tenore del contenuto del volantino fa intuire che l’autore conosca molto bene anche le dinamiche interne alla sede giudiziaria e che il reale obiettivo sia quello di colpire, attraverso i giudici Nasso e Di Mauro, la linea che stanno portando avanti nel loro lavoro.
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