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Catanzaro, prove di nuova vita per la pineta di Siano

Era l’11 agosto 2021 quando le fiamme di un vasto incendio hanno attinto e letteralmente mandato in fumo un’amplissima parte della pineta di Siano, uno dei luoghi del cuore dei catanzaresi, che all’indomani di quell’evento devastante si resero conto di aver perso in poche ore un patrimonio naturalistico a cui erano particolarmente affezionati.

Nelle ore immediatamente successive ai fatti, i cui effetti nefasti furono amplificati dall’esiguità dei mezzi di soccorso aereo a disposizione a causa di un’estate in cui mezzo Sud Italia fu teatro di devastanti roghi, la cittadinanza si riunì spontaneamente nell’area distrutta per manifestare il proprio affetto verso la pineta e per contestare a Regione Calabria e amministrazione comunale di allora l’aver mancato alle proprie responsabilità in tema di prevenzione dal rischio incendi. Tra i cittadini presenti all’indomani del rogo, anche Nicola Fiorita che oggi è sindaco di Catanzaro. La sua amministrazione, oggi, ha quindi la responsabilità della ricostruzione del polmone verde nel cuore della città sulla scorta di un progetto di messa in sicurezza e riforestazione approvato a febbraio scorso dalla precedente amministrazione e avviato nel mese di marzo per il tramite di Calabria Verde.

L’Ente regionale infatti, che già aveva la responsabilità della manutenzione su circa il dieci percento dei 400 ettari di pineta, si era resa disponibile ad accollarsi l’intero costo dell’operazione, circa 500mila euro. L’intervento è articolato in due fasi: innanzitutto la messa in sicurezza per tutelare il territorio dal rischio idrogeologico e poi la messa a dimora di nuove piante per rimboschire l’area.

Quanto alla prima fase, come è riscontrabile dalle fotografie in questa pagina, sono stati tagliati e rimossi gli alberi pericolanti a rischio crollo. Nell’area-simbolo del parco giochi, ad esempio, non ci sono più i pini che fornivano ombra e frescura, bensì sono ben visibili i terrapieni a terrazzo realizzati utilizzando proprio i tronchi d’albero rimossi, necessari a mitigare il rischio di smottamenti franosi conseguenti all’instabilità del terreno per via della mancanza degli alberi stessi.

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