E' stata inaugurata la nuova sede della Procura della Repubblica di Catanzaro alla presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio. L’intervento ha avuto per oggetto il restauro, il risanamento conservativo e la rifunzionalizzazione con ampliamento dell’ex Ospedale Militare da destinare a nuova sede della Procura diretta da Nicola Gratteri. Il progetto e le opere sono stati gestiti dall’Agenzia del Demanio direzione Calabria e rappresentano il buon esito di una sinergia istituzionale tra ministero della Giustizia, Comune di Catanzaro e Agenzia del Demanio.
Alla presenza del ministro Nordio, del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove e dell’interno Wanda Ferro, oltre a numerosi eletti nel distretto di Catanzaro, del procuratore Gratteri, del direttore dell’Agenzia del Demanio della Calabria Vittorio Vannini e di autorità locali e nazionali, si è datoconto del lavoro svolto, dal progetto alla realizzazione, alla presenza dei progettisti e della Direzione dei lavori. Sono intervenuti anche il Soprintendente alle Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone Stefania Argenti e il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita.
L'intervento di Gratteri
«Grazie al ministro Nordio per la sensibilità dimostrata nel venire qui e partecipare a questa nostra gioia». Così il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha aperto la cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Procura di Catanzaro, realizzata in uno dei siti di maggiore pregio del capoluogo, il Convento dell’Osservanza, poi diventato Ospedale militare: alla cerimonia ha partecipato il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
«Questa storia - ha ricordato Gratteri - nasce il 16 maggio 2016, il giorno del mio insediamento», quando il procuratore di Catanzaro per la prima volta accennò alla possibilità di recuperare la struttura che oggi ospita la nuova procura chiedendosi «perchè era chiusa da anni». «Come vede, ministro, non è stato facile - ha quindi aggiunto Gratteri nel suo intervento - arrivare a oggi. Il Sud è bellissimo ma scattano dei meccanismi strani: quando qualcuno prova a fare qualcosa spuntano sempre altri che la mettono in dubbio».
Gratteri nel suo intervento ha ringraziato l’ex presidente della Corte d’appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, che - ha ricordato - «mi spiegò che 'paghiamo 1,7 milioni di euro all’anno di fittò. Mi dico che bisogna fare qualcosa e vado a trovare Delrio, all’epoca ministro. Lui mi ha detto 'non siamo riusciti a fare nulla in Calabria ma se c'è lei - conoscendo la mia testa dura - l’opera si fara». (AGI)
Gratteri ha inoltre fatto vedere un video nel quale è stata proiettata l’immagine di un’altra infrastruttura alla quale ha tenuto molto, l’allestimento dell’aula bunker nell’area industriale di Lamezia Terme, «la più grande del mondo occidentale, costruita in quattro mesi e mezzo nel periodo del Covid a Lamezia Terme, perchè a Catanzaro non c'erano strutture adatte. Dovevamo fare il maxi processo (Rinascita Scott, ndr) e non sapevamo dove celebrarlo. Ho avuto un pò di problemi con i quadri del ministero della Giustizia allora, perchè - ha sostenuto il procuratore di Catanzaro - sentivo che ci mettevano i bastoni tra le ruote. Ci sballottavano tra Palermo e Rebibbia, ma nè l’una nè l’altra aula andavano bene. Eravamo al ministero, io chiamo l’allora presidente della Regione Jole Santelli e le chiedo di darci il capannone. Dice 'prendetevelo gratis'. Al nuovo presidente della Regione Occhiuto - ha infine osservato Gratteri - abbiamo chiesto di darci gratis Palazzo Alemanni dove faremo la procura europea e sarà ospitata la polizia giudiziaria. Occhiuto ci ha dato gratis anche un altro capannone vicino all’aula bunker dove faremo il più grande archivio distrettuale».
Parlando con i giornalisti a margine della cerimonia, infine, Gratteri ha di nuovo ringraziato il ministro Carlo Nordio per essere venuto qui «anche per registrare che il Sud non è la terra delle incompiute e anche al Sud è possibile in tempi ragionevoli realizzare opere importanti com'è stata l’aula bunker di Lamezia Terne, come lo è questa Procura e come saranno altre opere che sono già in cantiere e in progettazione»
Le parole di Nordio
«Abbiamo una legislazione farraginosa, contraddittoria talvolta. Lo abbiamo visto in vari settori quali siano le difficoltà di conciliare varie norme stratificate nel tempo senza coordinazione e senza omogeneità. In questa confusione straordinaria vi è una tale pigrizia mentale nell’attuare le riforme per cui assistiamo a episodi paradossali». A dirlo è stato il Guardasigilli Carlo Nordio nel suo intervento all’inaugurazione della nuova sede della Procura della Repubblica di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. «Giorni fa - ha raccontato il ministro - ho ricevuto a casa una busta verde della Corte d’Appello di Venezia con all’interno un biglietto scritto a mano con cui mi si notificava l’elezione a parlamentare. Io ero già ministro. Siamo in un paese che va radicalmente modernizzato. Naturalmente vanno potenziate le strutture, ma vanno soprattutto cambiate le menti un pò di tutti, a cominciare dal legislatore, fino a chi non riesce ancora a capire che nell’era digitale non possiamo più mandare le cartoline verdi a casa per dire una cosa che sanno tutti con un impiego di risorse che potrebbero essere meglio impiegate da un’altra parte. Il nostro ministero ha già cominciato e col il capo gabinetto Rizzo, che è una vera macchina da guerra, ha iniziato con una task force su informatizzazione, digitalizzazione, per il recupero del personale che possa accelerare i processi. L’attenzione la concentreremo nel recupero del personale, nei limiti del possibile delle risorse, della utilizzazione del personale che abbiamo, e sempre nei limiti del possibile, dell’acquisizione di nuovo personale».
L'intervento di Fiorita
Senza la cocciutaggine e la testa dura del Procuratore Nicola Gratteri, probabilmente il Complesso dell’ex Ospedale Militare – bene restituito alla collettività catanzarese nel 2015 da una sentenza del Commissario per gli usi civici della Calabria – sarebbe rimasto una scatola vuota. Il Comune non poteva avere le ingenti risorse necessarie per recuperare questo patrimonio edilizio e giustamente l’Amministrazione ha perseguito la strada della cessione all’Agenzia del Demanio che, a sua volta, lo ha girato al Ministero della Giustizia. Basterebbe questo per motivare la cittadinanza onoraria che il Consiglio Comunale, su mio proposta, conferirà al Procuratore Gratteri. Ovviamente, i meriti di questo insigne magistrato vanno ben oltre e riguardano soprattutto gli straordinari successi ottenuti nella lotta alle mafie e che ne hanno fatto un simbolo della legalità in Italia e nel mondo. Io sono sindaco da appena quattro mesi e non posso rivendicare alcun merito per la realizzazione di questa opera, ma ritengo sia giusto, all’indomani della solenne inaugurazione, sottolineare l’importante ruolo avuto dall’Amministrazione comunale dal 2006 in poi, con i significativi atti adottati dai sindaci Rosario Olivo, Michele Traversa e Sergio Abramo. Al primo si deve l’apertura del contenzioso davanti al Commissario per gli usi civici della Calabria, affidato al prestigioso avvocato Umberto Ferrari. I suoi successori hanno seguito con impegno gli sviluppi del contenzioso che poi si è concluso nel 2015 con la già ricordata sentenza. In questo delicato processo, sfociato nella riconsegna dell’ex ospedale militare al Comune, si è inserita l’intuizione davvero felice del Procuratore Gratteri e si è aperto l’iter di assegnazione del bene all’Agenzia del Demanio e quindi al Ministero della Giustizia, fase questa seguita con impegno dal sindaco Abramo. E’ stato un bell’esempio di sinergia istituzionale che ha visto il Comune di Catanzaro in primissima fila quale ente rappresentante degli interessi della collettività catanzarese. Posso dire, con onestà intellettuale, che le scelte compiute dai miei predecessori sono state azzeccate e che è stato giusto assecondare e accompagnare l’idea vincente del Procuratore Gratteri. La sede della Procura è un autentico gioiello, ma nello stesso tempo il simbolo della legalità e della lotta alla criminalità. Come Città Capoluogo, dobbiamo andare fieri di questa realizzazione che, peraltro, fornisce un’ulteriore spinta alla rinascita del centro storico, assieme alla localizzazione della Procura Europea nel Palazzo Alemanni. Infine, non posso che ribadire al Procuratore Gratteri la collaborazione dell’Amministrazione comunale per il recupero del parco che fa parte del Complesso dell’ex ospedale militare in modo che ne sia consentita una fruizione pubblica.
La struttura
Il complesso, realizzato a partire dal XV secolo, e risultato di successive aggiunte e stratificazioni, ospitava in origine il convento degli Osservanti. Nella seconda metà dell’800 il convento e parte della chiesa erano utilizzati come compendio militare. Con il decreto del 13 aprile 2011 della direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici, il bene è stato dichiarato di interesse storico artistico ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004. Con delibera del consiglio comunale del 15 giugno 2016, il Comune ha assegnato al ministero della Giustizia una porzione del compendio perché fosse riqualificata e trasformata in sede degli Uffici giudiziari. L'area oggetto dell'intervento comprende oltre all'Ex Convento con aree esterne di pertinenza, una serie di edifici accessori realizzati in epoca recente.
Il progetto ha previsto, nella massima tutela e rispetto del disegno originario, mirati interventi, necessari per adeguare e valorizzare l’ex convento alla nuova destinazione. La scelta dei materiali e delle tecnologie impiegate è stata fondata sulla ricerca della compatibilità tra le finalità conservative e di valorizzazione dell'edificio storico e le esigenze di natura prestazionale. Le scelte progettuali sono il risultato di un accurato lavoro di comprensione dell'edificio e delle sue componenti e di una ricerca di tecnologie e materiali adeguati alla tipologia di intervento.
L'attenzione verso i caratteri storico-architettonici dell'edificio si è tradotta nell'impiego di soluzioni e materiali originali relativamente agli interventi di restauro e di soluzioni distinguibili e reversibili per gli inserimenti progettuali.
L'intervento si configura come una operazione di restauro architettonico e paesaggistico dell'intero complesso attraverso:
- il restauro e ridisegno funzionale dell'edificio storico (Corte Storica), che è stato liberato di superfetazioni e volumi incongrui realizzati nel tempo, con li restauro delle facciate e la conservazione delle coperture in tegole e la sistemazione delle coperture piane. Nello specifico sono stati rivisti i percorsi interni in coerenza con l'impianto tipologico dell'edificio e con l'inserimento di nuovi collegamenti verticali per il superamento delle barriere architettoniche e nuove scale di sicurezza realizzate all'interno di vani esistenti nel rispetto del vincolo.
- il riordino dell'intera area, con l'eliminazione delle volumetrie incongrue di recente realizzazione e la realizzazione di nuovo edificio (Corte Contemporanea) caratterizzato dall'utilizzo di caratteri tipologici, architettonici e materici coerenti con il contesto e con l'edificio storico vincolato. Il nuovo edificio con impianto tipologico a corte, chiaramente riferibile alla tipologia conventuale del complesso dell'edificio storico, è caratterizzato da un involucro trasparente su tutti e quattro i lati realizzato con un sistema di facciata vetrata continua, protetto da un sistema di frangisole in alluminio. Lo skyline del nuovo edificio si inserisce naturalmente nella scansione dei terrazzamenti esistenti andando a costituire, grazie anche alla copertura a tetto giardino, un prolungamento dell'area a valle destinata a parco.
La nuova sede della Procura della Repubblica è stata realizzata nel rispetto dei criteri ambientali ed ha una classe energetica globale in linea con le aspettative di abbattimento dei costi energetici. Possiede inoltre, le più avanzate tecnologie di monitoraggio dei consumi e delle anomalie del sistema impiantistico.
Il progetto è stato redatto con tecnologia BIM (Building information Modeling) così come il modello del dopo costruito (AS Built). Tale metodologia informatica consentirà una gestione dinamica e semplificata della Manutenzione Ordinaria e Straordinaria.
Foto e video di Salvatore Monteverde
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