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Il blitz nel Vibonese: tra gli arrestati l'ex assessore regionale Stillitani, un sindacalista e funzionari pubblici FOTO

Non solo i nomi di boss e figure apicali della 'ndrangheta della provincia di Vibo Valentia. Nell'ultima operazione (denominata Olimpo) della Dda di Catanzaro figurano anche nomi importanti legati al mondo dell'imprenditoria, del sindacato e della funzione pubblica.

Da un lato ci sono le storiche consorterie del Vibonese: dalla cosca Mancuso di Limbadi, ai La Rosa di Tropea, dai Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, agli Accorinti di Briatico e Zungri, fino ad arrivare alla cosca Il Grande di Parghelia. Nomi di boss già coinvolti, arrestati ed imputati nei processi Scott-Rinascita ed Imponimento. Ma come, detto, nell'operazione Olimpo sono coinvolti numerose altri figure

L'ex assessore regionale Francescantonio Stillitani

Ci sono anche l’imprenditore Francescantonio Stillitani, 70 anni, di Pizzo (ex sindaco ed assessore regionale al Lavoro, già imputato nell’operazione Imponimento) ed Emanuele Stillitani, 68 anni, imprenditore (fratello di Francescantonio) fra gli arrestati dell’operazione Olimpo della Dda di Catanzaro. Erano entrambi da poco ritornati in libertà per l’operazione antimafia Imponimento dove rispondono dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Anche nel caso dell’operazione Olimpo la contestazione muove dalla presunta vicinanza ai clan vibonesi.

Il ruolo del sindacalista Gianfranco La Torre

Tra gli arrestati in carcere c'è anche Gianfranco La Torre, sindacalista di Ricadi. Molto attivo non solo nell'universo sindacale, ma anche nella politica, La Torre è consigliere nazionale del patronato Acai-Enas. Vicino al centrodestra, e in particolar modo all'ex consigliere regionale Alfonsino Grillo, La Torre in passato è stato anche vice sindaco del Comune di Ricadi e consigliere provinciale. Gianfranco La Torre è indagato per il reato di tentata estorsione pluriaggravata, in concorso con il boss Diego Mancuso di Limbadi, Davide Surace di Spilinga, Paolo Ripepi di Ricadi, Peppone Accorinti (il boss di Zungri) e Costantino Gaudioso di Zungri (vicinissimo allo stesso Peppone Accorinti).

I funzionari pubblici

Ex dirigenti regionali e funzionari pubblici nella Prefettura di Vibo. Nell'operazione Olimpo agli arresti domiciliari figurano i nomi di Pasquale Anastasi, ex direttore dipartimento Turismo della Regione Calabria e attuale presidente della Fondazione Cuore Immacolato Rifugio delle Anime dedicata alla mistica di Paravati Natuzza Evolo. Sempre ai domiciliari anche un altro funzionario della Regione Calabria, Rodolfo Bova e due funzionari della Prefettura di Vibo Valentia Rocco Gramuglia e Michele Larobina quest’ultimo già coinvolto nella maxi indagine Scott-Rinascita.

 

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