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Lamezia, i liquami del campo rom invadono l’area d’ingresso al Pronto soccorso FOTO

Da settimane la fogna della baraccopoli va a finire all’interno dell’area ospedaliera

Fogna a cielo aperto che sgorga lungo l’asfalto nei pressi del pronto soccorso del “Giovanni Paolo II”. Accade ancora una volta, dopo diverse segnalazioni ricevute, di dover raccontare una situazione indecorosa specie se si pensa all’ospedale quale luogo di cura e di tutela alla salute. Invece, al contrario, la situazione igienico sanitaria non è proprio delle migliori ed è sotto gli occhi di tutti.

Nelle ultime ore, per pedoni e auto che si trovavano a sostare fra l’area emergenza elisoccorso e parcheggio ambulanze 118 è stato un vero incubo. Le auto sguazzavano nella foglia che come un lago ristagnava nelle buche dell’asfalto, fino alla fine del viale del pronto soccorso, verso l’uscita dell’ospedale per intendersi. A nulla, a quanto pare, sono servite le varie lamentele di associazioni che ininterrottamente comunicano i guasti del “Giovanni Paolo II”, perché la fogna resta. Oltre a questo, il parcheggio dello stesso nosocomio utilizzato ormai in minima parte, alle costole del famoso campo rom di Scordovillo si vede ancora colmo di rifiuti, resti di elettrodomestici, pneumatici. Il campo rom, uno dei più grandi del Mezzogiorno, è vissuto da un centinaio di famiglie, che chiedono aiuti allo Stato in termini di lavoro e di una casa dignitosa, ma di questo dramma infinito non si sa ancora nulla come risoluzione.

Il problema però che queste famiglie utilizzano l’area del parcheggio dell’ospedale come discarica, gettando sacchetti di immondizia nel sedime ospedaliero. Non solo. Da anni ormai una parte della recinzione che divide la baraccopoli dal nosocomio è stata portata via, aprendo quindi un varco utilizzato dai rom per transitare, passando all’interno dell’area ospedaliera. Ma quello del campo rom non è l’unico varco aperto. Anche in altri punti la recinzione è stata divelta, in particolare nei pressi degli uffici amministrativi, e l’area di proprietà dell’Asp viene coltivata e utilizzata da privati, che entrano ed escono dal terreno coltivato ad uliveto, anche con mezzi meccanici.

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