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Naufragio a Cutro, 63 le vittime. Trovata un'altra bambina. Fermati quattro scafisti

Bandiere a mezz'asta sulla facciata di Palazzo Campanella, in segno di lutto per l’ennesima tragedia dei migranti nel Mediterraneo

Il corpo di una bambina è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco nelle acque di Steccato di Cutro. Dopo la segnalazione dell’avvistamento, i sub sono subito intervenuti, a poche centinaia di metri dal luogo del naufragio di domenica mattina.
I vigili, dopo alcuni minuti di osservazione, hanno notato il corpo e sono riusciti a portarlo a riva. Il corpo della bambina, di circa 14 anni, con capelli neri e ricci, è stato quindi adagiato su un telo bianco e trasportato via con un mezzo della Capitaneria di porto. Con quest’ultimo ritrovamento salgono a 63 le vittime accertate del naufragio.

Altri tre corpi erano stati recuperati stamani nel corso delle ricerche dei dispersi del naufragio del barcone carico di migranti avvenuto ieri sulla spiaggia di Steccato di Cutro.

Il corpo di un uomo è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro. Un altro corpo è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera ed il terzo a Le Castella, a 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente. Il totale delle vittime accertate sale così a 62. Tra le 62 vittime anche molti bambini, e sono decine i dispersi. Ottanta le persone che si sono salvate. Le ricerche in mare sono proseguite per tutta la notte, con due motovedette della Guardia costiera e l’ausilio di unità del reparto aeronavale della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco. Dalle 6 sono entrati in azione i sommozzatori della Guardia costiera e da poco è entrato in azione anche l’elicottero della Capitaneria di porto.

Quattro scafisti fermati

Gli agenti della Squadra mobile di Crotone hanno fermato tre persone con l’accusa di essere gli scafisti del barcone di migranti. I tre uomini erano stati portati al Centro per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto insieme ai sopravvissuti del naufragio. Le indagini della Polizia, che hanno sentito le testimonianze di alcuni migranti a bordo del barcone, hanno permesso di individuarli. Un altro scafista, di nazionalità turca, era già stato fermato ieri e si trova attualmente ricoverato all’ospedale civile di Crotone perché colpito dal Covid.

Capoccia: "Indagini sul naufragio, non sui soccorsi"

Stiamo anche vedendo di ricostruire la catena dei soccorsi ma non ci sono indagini su questo. Stiamo ricostruendo tutti i passaggi dall’avvistamento in poi per ricostruire cosa è stato fatto e confrontarlo con quello che si doveva fare che sembra sia stato fatto. Di sicuro le condizioni del mare erano terribili».

Nuova riunione Centro soccorsi

Nuova riunione stamane del Centro coordinamento soccorsi istituito nella Prefettura di Crotone nell’immediatezza del naufragio di ieri. Le ricerche proseguono e si avvalgono del dispositivo aeronavale che comprende, a mare, due unità della Guardia Costiera della classe "Ogni tempo" supportate da un’imbarcazione e da un velivolo della Guardia di Finanza con quest’ultimo che si alterna con altro della Polizia di Stato. Sono operativi nuclei di sommozzatori della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco a cui si unisce il pattugliamento a terra delle colonne mobili della Protezione civile regionale oltre che dei reparti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Crotone. Particolarmente complesse si presentano le attività identificative curate direttamente dalla Polizia scientifica che recepisce ogni utile elemento riferito dai superstiti che possa consentire di risalire alle nazionalità ed alle generalità delle vittime. E’ stata istituita anche una casella di posta elettronica [email protected] cui potranno essere indirizzate le richieste di informazioni, corredate di ogni dato utile che possa favorire l’identificazione (foto ma pure segni distintivi, colore occhi e capelli, eventuali tatuaggi etc). La Prefettura di Crotone, allo scopo di consentire di rendere omaggio alle vittime secondo il rito religioso di presumibile appartenenza dei migranti deceduti, ha contattato una delegazione di Imam che da Caccuri (Crotone), Sellia Marina e Lamezia Terme (Catanzaro) si recherà nel Palamilone di Crotone per porgere l’estremo saluto. I lavori del Centro coordinamento Soccorsi sono aggiornati alle 19.

Sei minori ricoverati in ospedale

«I sei minori ricoverati in ospedale hanno meno di 12 anni». Lo ha detto Sergio Di Dato, responsabile dell’intervento di MSF a Crotone durante la conferenza stampa sul naufragio.

La Procura di Crotone ieri ha aperto un’inchiesta, con le ipotesi di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Altre due persone sarebbero state fermate, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, con l’accusa di essere stati gli scafisti dell’imbarcazione. Le due persone che sarebbero in stato di fermo si aggiungono a quella di nazionalità turca già bloccata, con la stessa accusa, nella giornata di ieri.

«Le notizie sull'annegamento di oltre due decine di pakistani in una tragedia in barca in Italia sono profondamente angoscianti e preoccupanti. Ho ordinato al Ministero degli Esteri di accertare i fatti il prima possibile e dare fiducia alla nazione": così il premier pachistano Muhammad Shehbaz Sharif commentando la presenza di numerosi pachistani tra le vittime del naufragio di Cutro.

Intanto un componente della comunità islamica crotonese è giunto davanti al Palamilone e si è chinato in preghiera vicino ai fiori e ai palloncini lasciati in ricordo delle vittime.

Occhiuto: "Immane tragedia, la Calabria è la regione della solidarietà"

"Le ricerche stanno continuando. Al momento i cadaveri sono 60. Credo che le vittime arriveranno intorno a 100. Testimonianze di chi era a bordo parlano di 180/200 migranti sul balcone. È una giornata di lutto per la Calabria. Ma sono orgoglioso della Regione che governo, perché in queste ore c’è stata grande solidarietà tra i cittadini, si stanno sostenendo e aiutando i superstiti, e i sindaci dei Comuni del crotonese hanno proclamato una giornata di lutto” ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto in merito al naufragio di Steccato di Cutro.

“La Calabria si sta confermando, ancora una volta, la Regione della solidarietà. Abbiamo accolto 18mila migranti nel 2022, e lo abbiamo fatto sempre senza polemiche e senza mai parlare alla pancia dei cittadini: abbiamo fatto dell’accoglienza un carattere distintivo”, ha sottolineato il governatore. Siamo dispiaciuti del fatto che questa nuova rotta dell’immigrazione, tra la Turchia e la Calabria, sia stata poco raccontata nel corso degli anni, sia stata quasi considerata una rotta di serie B. E invece noi abbiamo visto sbarcare migliaia di migranti, nel crotonese, e soprattutto a Roccella Jonica - ha continuato Occhiuto - Questa è una rotta che si è consolidata nel corso degli ultimi anni tra l’indifferenza generale, persino le Ong non hanno presidiato questa rotta. La Turchia è un Paese che ha 5 milioni di profughi, e diventa difficile arginare gli imbarchi, soprattutto dopo il devastate terremoto di qualche settimana fa. Ma in questi anni si è parlato molto delle rotte provenienti dal Nord Africa, e la Calabria è interessata anche da questi flussi, ma quasi mai della rotta dalla Turchia. C'è stata una generale sottovalutazione, anche da parte dell’Europa. E questo deve essere motivo di riflessione per tutti: tragedie di questo tipo vanno evitate il giorno prima, non commentate il giorno dopo», ha concluso il governatore.

Bandiere a mezz'asta in Calabria

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ha disposto di far abbassare a mezz'asta le bandiere sulla facciata di Palazzo Campanella, in segno di lutto per l’ennesima tragedia dei migranti nel Mediterraneo, tra i quali donne e bambini. “Nell’esprimere il cordoglio del Consiglio regionale per le vittime e nel ringraziare i soccorritori per l’impegno solerte che hanno immediatamente dispiegato, auspico - sottolinea il presidente Mancuso - che l’Unione Europea e la comunità internazionale assumano finalmente la responsabilità di governare i flussi epocali di migranti, perché tragedie come quella davanti le coste crotonesi non abbiano più a ripetersi”.

Dalla Questura di Crotone: le modalità di richieste di informazioni

In relazione alla tragedia avvenuta sulle coste crotonesi il 26 febbraio e le tantissime richieste di familiari ed amici che cercano di avere informazioni sui loro cari, si comunica che eventuali richieste potranno essere inoltrate alla casella di posta elettronica [email protected] e al numero di telefono 0962/6636509.

Alla richiesta va allegata eventuale foto della persona di cui si richiedono informazioni e/o copia dei documenti di identità e qualsiasi altro dato utile per favorire l’identificazione. (generalità, segni distintivi, colore occhi e capelli, eventuali tatuaggi, ecc.).

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