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Naufragio Cutro, fascia bianca nel Consiglio comunale di Torino e in molte scuole italiane

Fascia bianca oggi in Consiglio comunale a Torino e in molte scuole italiane, da nord a sud, in segno di lutto per i morti del naufragio di Cutro. A Torino l'hanno indossata il sindaco Stefano Lo Russo e i consiglieri di maggioranza, oltre che del M5s e Torino Bellissima, aderendo a un’iniziativa lanciata dalla scrittrice Elena Stancanelli che ha coinvolto anche numerose scuole. «È un messaggio simbolico - hanno spiegato i consiglieri - per far sì che le coscienze non si addormentino e per dire che le politiche devono basarsi sul fatto che accoglienza e solidarietà sono l’unica dimensione possibile che ci rappresenta come popolo».
«La mia proposta è: dichiariamolo, il nostro lutto. Un lutto al quale ci ribelliamo: mettiamo al braccio una fascia bianca. Andateci a scuola, lunedì. Fatevi vedere, mostratevi sui vostri social, gridate la vostra estraneità a questo abominio. Rimanete innocenti, dichiarando pubblicamente la vostra distanza. Se non grideremo abbastanza, se non faremo capire in tutti i modi quanto ci fa schifo quello che è stato fatto domenica, quello che continua ad accadere nel nostro mare, ne porteremo addosso il dolore anche noi. La mia voce è piccola, ma la nostra tutti insieme è potente», aveva scritto Stancanelli. E 3 studenti su 10 si sono detti disposti a portare oggi la fascia a scuola o condividerla sui social. Tra gli oltre 1.200 giovanissimi - di età compresa tra gli 11 e i 19 anni - intervistati in queste ore dal portale Skuola.net per La Stampa - infatti, ben 3 su 10 hanno detto di essere della partita, indipendentemente dalle proprie idee sull'argomento immigrazione e sulla politica in generale.
La maggior parte di loro - 2 su 3, il 20% del campione totale - ha assicurato di voler sfoggiare la fascia bianca proprio a scuola per stimolare il dibattito sul tema, meglio se in classe. Perché, come ha risposto uno dei ragazzi interpellati, «c'è bisogno di più divulgazione e soprattutto di un aiuto da parte della scuola». Gli ha fatto eco un altro studente, che ha detto: "penso che la questione dei migranti sia molto sottovalutata soprattutto a scuola, non ce ne hanno mai parlato. Spero che questa idea possa aprire gli occhi ai professori convincendoli di occuparsi dell’argomento con gli studenti». E un altro ancora: «Indossare la fascia bianca significa far capire al resto del mondo come i ragazzi siano attenti agli avvenimenti attuali e abbiano a cuore i diritti umani».
La parte restante - 1 su 3, il 10% del totale - pensa di fare comunque qualcosa attraverso i propri canali social. E la schiera dei partecipanti potrebbe ulteriormente ingrandirsi, visto che una buona metà degli intervistati (49%) vorrebbe prima approfondire il significato dell’iniziativa, non escludendo di fare qualcosa. Tanti i commenti in questo senso: «Mi informerò di più», ha affermato uno studente intervistato. «Un'iniziativa che può essere abbastanza utile per far vedere, anche ai politici, che noi giovani, che raramente veniamo ascoltati, abbiamo una nostra opinione», ha detto un altro. La tragedia avvenuta davanti alle spiagge di Crotone ha scosso moltissimi ragazzi: il 37% ha detto di essersi immedesimato nelle immagini che arrivavano dalla Calabria e, per questo, di aver seguito le cronache anche nei giorni seguenti. I più coinvolti sembrano essere i più piccoli: nella fascia d’età tra gli 11 e 13 anni, grosso modo quelli che frequentano le scuole medie, il tasso di partecipazione arriverebbe a toccare un terzo degli intervistati (34%).

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