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Crotone ricorda le vittime delle mafie. Un pensiero anche alla strage di Cutro

Anche Crotone, in concomitanza con l’evento nazionale di Milano, ha voluto ricordare le vittime innocenti delle mafie in occasione della XXVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno.

Promossa da Libera Crotone e dal Comune di Crotone, presso il Palamilone, si è tenuta una cerimonia semplice ma particolarmente partecipata alla quale hanno partecipato delegazioni degli alunni delle scuole cittadine e le massime autorità cittadine: il prefetto Franca Ferraro, il sindaco Vincenzo Voce, il questore Marco Giambra, i comandanti di Guardia di Finanza, carabinieri, Capitaneria di Porto.

Per Libera ha portato il suo saluto Bruno Palermo.

Un momento di riflessione collettiva con la lettura dei nomi, a cura degli alunni delle scuole, delle centonovantacinque vittime calabresi per mano delle mafie ma anche delle vittime della tragico naufragio di Steccato di Cutro.

Il PalaMilone, dopo il tragico evento dello scorso 26 febbraio, è diventato un simbolo della partecipazione popolare ed è stato scelto per questo ulteriore ed importante momento di riflessione.

Una comunità che anche oggi, come è avvenuto nel corso di questi tragici giorni, si è ritrovata unita nel ricordo e nel dolore.

La lettura dei nomi delle vittime di Cutro

I nomi degli 87 morti (l'88esima vittima è stata recuperata in mattinata) del naufragio di Steccato di Cutro sono stati letti, insieme a quelli delle oltre mille vittime innocenti della mafia, questa mattina davanti al palazzetto dello sport di Crotone dove ancora oggi ci sono le salme dei migranti morti nella tragedia del 26 febbraio scorso, cinque dei quali sono ancora senza nome. Lo ha fatto, come in altre città d’Italia, l’associazione Libera nella giornata nazionale dedicata alle vittime della mafia. Nel silenzio generale, davanti ad alcune centinaia di studenti nei pressi dell’improvvisato 'sacrario' all’esterno del Palasport, sono state tre ragazze del liceo 'Gravina' a leggere i nomi dei 35 minori, tra i quali 26 bambini sotto i 12 anni, e dei 52 adulti - tra donne e uomini - che hanno trovato la morte a pochi metri dalla spiaggia calabrese dopo una traversata di 5 giorni.
"Lo abbiamo deciso con don luigi Ciotti - ha spiegato Bruno Palermo, volontario di Libera - perché riteniamo che queste siano vittime innocenti delle mafie dei trafficanti di esseri umani che fanno affari con le mafie italiane, che godono dell’appoggio delle persone che si girano dall’altra parte facendo finta di non vedere cosa accade nei mari e davanti alle proprie coste». Dopo i nomi delle vittime del naufragio sono stati letti i nomi delle 250 persone innocenti uccise in Calabria dalla 'ndrangheta. Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha ricordato che «In queste settimane a Crotone abbiamo dimostrato una espressione del cordoglio ed una vicinanza ai familiari delle vittime incredibile e di questo sarò sempre grato ai miei cittadini». Alla cerimonia ha preso parte anche il nuovo prefetto di Crotone, Franca Ferraro che ha espresso la «sua partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime» sottolineando «l'attenzione e l’impegno di quanti hanno partecipato ai soccorsi e al recupero delle salme: recupero che continua».

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