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Dasà, l'ultimo commosso saluto della comunità al piccolo Giuseppe Bruni FOTO

Un fiume straripante di gente, proveniente da tutto il comprensorio, si è stretto attorno alla famiglia per dare l’ultimo commosso saluto al piccolo angioletto Giuseppe Bruni, morto lo scorso sabato a 4 anni per una forte febbre al pronto soccorso dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo, dove, in seguito ad alcune fasi convulse, era giunto dopo la disperata corsa dei genitori. La salma è stata accolta alle 15 in largo San Giovanni, da dove il corteo si è mosso vesso la chiesa parrocchiale per l’”innaturale” funerale.

"Anche se siamo tristi - ha detto il parroco, don Bernardino Comerci, ad avvio del rito - dobbiamo fare festa, perché Giuseppe sta giocando in cielo. Una cerimonia mesta e commossa, in cui non c'erano occhi che non fossero lucidi. Persino chi si è alternato nelle letture lo ha fatto con voce incerta e tremante, come non avrebbe potuto essere diversamente di fronte a un metro innaturale di bara bianca. Ma il parroco, durante la cerimonia e l'omelia ha più volte sottolineato l'aspetto della festa e della nascita al cielo di Giuseppe: "un mistero - ha detto - che non si può comprendere ma che richiama alla Pasqua del Signore, che attraversa le vicissitudini sia belle che brutte e le riempie di luce e di vita", come una forza che dagli abissi conduce verso l'alto. La morte di Giuseppe - ha proseguito don Bernardino- non va intesa come una tragedia ma come un giorno natalizio: la nascita in cielo di Giuseppe, per cui è finito il dolore, il pianto, la malattia. Quando abbiamo dato l'annuncio della morte - ha continuato - lo abbiamo fatto con le campane a Gloria, a festa, come quando cade il manto nero della morte e risorge Gesù, rinasce la vita". Parlando, poi, del fatto che il piccolo non fosse battezzato, ha detto che per ben 4 volte era stato rinviato e che si sarebbe dovuto svolgere il 13 maggio, giorno dedicato alla Madonna di Fatima: "si chiama - ha detto - battesimo nel desiderio, che Giuseppe è come se avesse ricevuto. Per questo - ha chiosato, invitando comunque i genitori a battezzare prima i loro figli - oggi festeggiamo". Infine, rivolto ai genitori e ai fratellini, li ha pregati di non essere tristi e di lasciarlo "andare nelle braccia del padre e della Madonna perché possa godere della gloria del Paradiso. Giuseppe - ha concluso - è di Gesù ed è con Gesù".

Annunciati i saluti e la vicinanza spirituale del vescovo, Attilio Nostro, e del vicario di zona, don Rocco Zoccali, la benedizione della piccola salma, eseguita sia dal parroco che da entrambi i genitori. Successivamente i tanti fedeli hanno accompagnato il feretro bianco sul sagrato, dove Giuseppe è stato salutato da un lungo applauso e dal lancio di palloncini bianchi.

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