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Le "Forme nel tempo" di Cesare Berlingeri al Marca di Catanzaro

Rughe sulla tela increspata come un’onda, ripiegata come un plico che nasconde, al suo interno, significati destinati a restare avvolti nel mistero. Sono le “Forme nel tempo” che danno il titolo alla mostra inaugurata ieri al Marca di Catanzaro, il Museo delle arti diretto da Rocco Guglielmo, per celebrare Cesare Berlingeri, l’artista di Cittanova (Reggio Calabria) che ha introdotto nel panorama delle arti visive la tecnica della tela sagomata, ravvolta in movimenti irrequieti, segno di un’evoluzione creativa ancora in progresso.

Curata da Maurizio Vanni, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione provinciale in collaborazione con l'associazione Spirale d’idee e l’Archivio Cesare Berlingeri, l’esposizione – come annunciato dal direttore artistico Guglielmo nella conferenza stampa che ha preceduto  l’affollatissima inaugurazione – presenta cinquanta opere che ripercorrono l’itinerario produttivo dell’autore dagli anni Ottanta fino ad oggi.

Una mostra di grande impatto e respiro anche spaziale, dislocata - per la prima volta nella storia espositiva del museo -  sui tre piani della prestigiosa struttura. Un dettaglio che dà la misura dell’importanza attribuita all’evento  dagli organizzatori e della qualità di una ricerca che «vuole offrire nuove ottiche e linguaggi espressivi». Come osservato dal direttore del Palazzo Reale di Milano e componente del comitato scientifico del Marca, Domenico Piraina, «Berlingeri cammina sulla stessa strada di altri artisti come Fontana, Castellani e Bonalumi: chi con i buchi e i tagli, chi con le estroflessioni, tutti hanno cercato di andare oltre la tela bidimensionale, cioè la tela dispiegata che rappresenta la superficie delle cose, per introdurre una nuova dimensione dentro la quale ognuno è chiamato a scoprire cosa vi è nascosto».

In effetti le piegature, gli avvolgimenti, le installazioni curvilinee compongono e ricompongono una visione precaria e mutante degli oggetti, «un’alchimia - la definisce il curatore Maurizio Vanni - che dà forma al mistero. Ma etichettare Berlingeri come un semplice “piegatore di tele” è banalizzante e riduttivo. Il suo percorso, obietta il Maestro, «è un viaggio nel colore ma anche nell’interiorità, perché l’arte va oltre il visibile e oltre la semplice bellezza». Produzioni recenti e lavori storici raccontano al Marca, dove l’imponente mole di opere resterà visibile fino al 15 aprile, l’innovativa poetica di un artista che vuole dare ordine al caos. Tele monocrome, brillanti o più sofisticate ma sempre  eleganti, come gli indimenticabili “blu oltremare” esposti nei musei più importanti del Brasile.

Foto di Salvatore Monteverde.

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