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Capistrano, la magia del Natale sopravvive nei presepi e nel suono della ninna-nanna

Nel paese dell'entroterra vibonese dove l'amministrazione comunale ha deciso di non addobbare le vie di Capistrano con le luminarie. Ecco che però resta la magia del canto, del suono della "ninna-nanna" e la preparazione dei dolci

La magia del Natale, quest’anno, è sottotono, soprattutto a causa del covid, tanto che a Capistrano, nel Vibonese, sembra sopravvivere solo nei tradizionali “Ninna-nanna”, nei presepi delle famiglie e della parrocchia, nelle luci natalizie che abbelliscono balconi e brillano nell’oscurità e nei racconti della Natività che i nonni ripropongono ai nipoti seduti attorno all’acceso e scoppiettante caminetto.

La "ninna-nanna"

La “ninna-nanna” è una secolare tradizione natalizia consistente nel passaggio notturno, per le vie del paese, di giovani musicisti che, con i loro strumenti, diffondono, qualsiasi siano le condizioni climatiche, le melodie di varie pastorali. Anticamente a suonare le pastorali per le vie del paese erano gli zampognari conosciuti e ricordati anche dal grande impressionista francese Renoir (che trascorse in Capistrano il periodo natalizio 1881-1882), per come riportato dal figlio Jean nella monografia “Renoir mio padre”, 1961. Alcune famiglie, per tradizione, attendono il passaggio dei “musicisti” per ristorarli dal gelido freddo notturno con zeppole ed altre leccornie ed un buon liquore o vino locale.

Niente luminarie

A rendere meno magico questo Natale contribuiscono dalla mancanza delle recite di Natale degli alunni delle scuole al concerto di Capodanno del complesso bandistico, dal ridotto numero, dovuto al distanziamento sociale, di quelle centinaia di fedeli che in passato affollavano la chiesa durante la novena, le messe di Natale, Capodanno ed Epifania alla mancanza delle tradizionali e festose luminarie comunali. “Non c’è motivo – ha detto il sindaco Martino- di installare luminarie e di festeggiare un anno tragico che ha causato circa 70.000 morti. Crediamo altresì che ci sia bisogno di cordoglio verso quelle famiglie che hanno vissuto la tragica esperienza del Covid, quelle famiglie che si sono viste portare via i propri cari con immensa sofferenza”.
Per i giovani musicisti, anche in tempi di pandemia, la “Ninna-nanna” deve continuare, perché la musica natalizia è gratitudine verso il Creatore, gioia di condivisone e speranza in un futuro migliore. La magia del Natale, sia pure ridimensionata, quest’anno spinge i bambini ad  una più interessata collaborazione con le mamme e le nonne per preparare zeppone, dolci ed altro, ma anche ad una più gioiosa partecipazione con nonni e genitori per la realizzazione del presepe e per adornare l’albero di Natale, dove Babbo Natale e la Befana faranno trovare i doni.

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