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Dinami celebra la festa dell’albero: piantumati 450 arbusti

Dopo 3 anni di stop pandemico gli organizzatori non mollano ma rilanciano la particolare iniziativa: re inverdire l’area archeologica di Soreto di Dinami, dove, grazie alla partnership di diversi attori, nell’ambito del progetto nazionale “Un albero per il futuro” (ideato dal reparto forestale dei carabinieri), ieri si è celebrata nuovamente la festa dell’albero. Nel 2019 sono stati piantumati 250 alberi. Quest’anno 450. In barba al Covid e a chi disprezza la natura. L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’associazione “Pro Soreto”, in stretta collaborazione con la parrocchia di San Michele Arcangelo, guidata da don Rocco Suppa, l’amministrazione comunale, per cui era presente il vicesindaco Roberto Fidale, la scuola calcio “Nuova Medimo Oratori”, il reparto carabinieri “biodiversità” di Mongiana, che, presente il luogotenente Domenico Minichini, ha fornito gli alberi, e il consorzio di bonifica “Tirreno Vibonese”, che ha dato un contributo per la messa a dimora dei vegetali (tigli, castagni, pioppi, querce da sughero e lecci). A prendervi parte, in particolare, sono stati gli alunni della sezione di Dinami e Monsoreto (asilo, elementari e medie) dell’istituto comprensivo “G. d’Antona” di Acquaro, che hanno colorato l’iniziativa con i loro cartelli variopinti e le loro poesie, che hanno “rimato” un evento di per sé già perfetto. Loro i veri protagonisti, poiché a loro era dedicato il progetto, in quanto (inconsapevoli) garanti del futuro ti questa fragile terra. Una location particolare, Soreto di Dinami, con ruderi imponenti di un monastero voluto e realizzato personalmente da San Francesco di Paola, che, litigandoci anche un po’, ha intercesso con l’allora governante dello stato di Arena per ottenere i fondi. Un sito che andrebbe valorizzato a dovere, e questo è un evento che mira allo scopo. Un evento da incorniciare che punta contemporaneamente a tutelare un sito archeologico e naturalistico. Perché sono poche è belle le cose che abbiamo l’obbligo di tutelate. Perché abbiamo solo una “Terra”. Ed è nostro compito supremo tutelarla.

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