Dopo “Pelli di Seppia” di Simone Bergantini e “Werke Über Werke” di Bruno La Vergata, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro è al lavoro per preparare il terzo appuntamento espositivo realizzato in collaborazione con il Bocs Museum (diretto da Marilena Cerzoso) rientrante nella quarta edizione del progetto accademico “Ceilings”. A partire dal 28 gennaio, infatti, le sale del Bocs ospiteranno Luca Sivelli per la sua prima mostra personale, dal titolo “Nice Party Nice People”, dopo le tante già realizzate assieme a Luigi Moio. Docente dell’Aba Catanzaro, videomaker, artista che si esprime attraverso la videografia e con essa osserva e analizza la società, Sivelli, con questa mostra, presenta il suo lavoro che ha ad oggetto un acquario e la colonia di pesci che lo popola: «La passione per gli acquari è nata quasi per gioco – racconta -. Ho iniziato a prendermene cura e man mano ho approfondito sempre di più le competenze necessarie a gestirli. E soprattutto mi sono reso conto, osservando i pesci al suo interno, che ci sono molti parallelismi tra l’organizzazione sociale che si danno loro e quella ci siamo dati noi esseri umani. Così ho immaginato a come sarebbe stato provare a “scolarizzarli”, a portarli al cinema, in discoteca o a una piccola mostra fotografica. Così ho portato nel loro mondo subacqueo alcune di queste attività e ho filmato il loro modo di reagire e interagire», spiega l’artista. Ne è scaturito un video, in cui il sound design è stato curato da un altro docente dell’Accademia di Catanzaro, Vladimir Costabile, che sarà il focus dell’esposizione al Bocs Museum e lo sarà in duplice modalità. Giocando su prospettive e rifrazione della luce nell’acqua, infatti, un acquario posto al centro della sala farà da “lente” o da “ambientazione” per il filmato (riprodotto da un monitor), a seconda del punto di vista da cui l’osservatore si pone. L’acquario, in allestimento minimale “total black” e senza pesci, si animerà, quindi, proprio grazie al filmato dando vita a quella che può anche essere vista come un’installazione artistica in realtà aumentata “dal vivo”, senza l’ausilio di filtri digitali come la fotocamera di uno smartphone. Inoltre, l’esperienza artistica mira a coinvolgere direttamente altri sensi oltre a vista e udito attraverso l’esposizione di tre grandi tele realizzate utilizzando i rifiuti organici dei pesci e da una ciotola di alghe secche, materiale di scarto dell’acquario, da toccare. A curare l’allestimento della mostra, i docenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro Simona Caramia e Giuseppe Negro. L’esposizione sarà inaugurata, come detto, il prossimo 28 gennaio, alle ore 11:00, e sarà visitabile fino a fine febbraio secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato, dalle 9 alle 13. Il Bocs Museum è a Cosenza, in piazza Tommaso Campanella, 22, all’interno del Complesso Monumentale di San Domenico.