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Catanzaro e Vibo al voto, è il giorno del congresso del Partito democratico

La vigilia è stata segnata dal dietrofront di Marco Rotella, che ha spianato la strada a Fabio Celia e dall’abbandono del partito da parte di Lino Puzzonia, segretario del circolo Catanzaro Ovest

Se inizierà un periodo di serenità nel Partito democratico calabrese, dove oggi si celebrano i congressi provinciali e quelli cittadini nei centri più importanti, lo dirà solo il tempo. Di certo, per ora, c’è solo che il percorso di avvicinamento alla definizione di ruoli e incarichi di partito è stato segnato da diatribe e livori.

A Catanzaro

In ordine di tempo, l’ultima querelle è quella nata a Catanzaro per la posizione di coordinatore cittadino del partito: Marco Rotella, 23enne segretario del circolo “Lauria”, ha ufficialmente ritirato la sua candidatura dal ruolo. Rimane in piedi, quindi, l’unica - e a questo punto unitaria - opzione Fabio Celia: sarà lui, allora, a gestire il Pd catanzarese nella fase prodromica alle elezioni comunali. Proprio l’orizzonte elettorale di breve periodo è tra i motivi che hanno indotto Rotella a ritirare la candidatura per rafforzare il partito: «Catanzaro - scrive in una lunga nota - è alla vigilia di una competizione elettorale importante e solo uniti e scevri da ogni logica di tatticismo potremo affrontarla. I nostri "avversari" stanno dall'altra parte e sono coloro che contrastano i nostri valori derivanti dalla resistenza, valori democratici, progressisti e antifascisti. A tal fine bisogna continuare a lavorare con determinazione e dignità per proseguire, con nuovo e ulteriore vigore, sul progetto di centrosinistra che si è costruito per Catanzaro».
Il passo indietro di Rotella è stato accolto con favore dal segretario provinciale in pectore, Domenico Giampà, che ha commentato: «Un ragionamento maturo e responsabile, coerente con il percorso politico di Marco, con cui abbiamo condiviso in passato un pezzo di strada importante».

Ma per un passo verso l’unità che arriva, ecco anche una nuova grana: l’abbandono del partito da parte di Lino Puzzonia, segretario del circolo Catanzaro Ovest.
La scarna lettera di dimissioni inviata al partito (34 parole in tutto) viene esplicitata dallo stesso in una lettera ai giornali: «Abbiamo cercato di recuperare, di aggregare, di presentarci pronti alla prossima scadenza delle elezioni comunali. I resti del gruppo dirigente del partito prima del congresso in corso hanno cercato di ostacolarci ma non ci sono riusciti». Tuttavia «il percorso congressuale ha dimostrato che la pratica del “partito degli eletti”, che ci aveva portato all’annullamento, continua più forte di prima».

L’addio di Puzzonia ha lasciato «amareggiato» Maurizio Caligiuri, coordinatore del circolo Pd di Santa Maria, che però ha aggiunto: «Ne capisco tuttavia le ragioni. Due anni di lavoro comune in una situazione difficile erano stati portati avanti nella convinzione che con il congresso e la fine del commissariamento tutto sarebbe cambiato. Invece paradossalmente la situazione è peggiorata». E poi ha concluso con una domanda: «Questi segretari dimezzati saranno in grado di gestire la difficile fase che abbiamo di fronte?»

A Vibo Valentia

Colpo di scena anche a Vibo Valentia, dove, alla vigilia del voto, la candidata Claudia Gioia, ha ritirato la propria disponibilità a correre per la segreteria cittadina «per ragioni di ordine politico ma anche per ragioni più propriamente tecniche». A suo giudizio, peraltro, «è arrivato il momento della responsabilità anche per chi, per mere finalità personalistiche, mette a repentaglio la tenuta del partito cittadino». Infatti, «appare chiaro che la presenza di una candidatura alternativa a quella indicata dal partito al circolo del capoluogo, che non esprime la tanto ricercata novità, si pone in netto contrasto con lo spirito iniziale che era quello di darsi unitariamente una proiezione diversa rispetto al passato». Né appare possibile «una sintesi fra le due liste rappresentando, queste ultime, due visioni alternative del ruolo e della funzione del partito in città».
L’esponente del Pd, già consigliere comunale di Vibo Unica durante la passata consiliatura, non esita ad evidenziare pure come «manchino le condizioni oggettive per andare al voto». E riporta in campo la vicenda «delle oltre 200 tessere ritenute irregolari dalla commissione di garanzia di cui non si conoscono i titolari». Pertanto, «non si ha la certezza – attacca Gioia – che quest'ultimi siano stati cancellati dall'elenco degli iscritti con conseguente inibizione della facoltà di voto». E ancora, «due membri della commissione di garanzia del congresso tra cui lo stesso presidente – affonda ancora Gioia – sono candidati nella lista alternativa. Fatto che fa perdere all'organo, il necessario requisito della imparzialità».
Accuse precise, alle quali il coordinatore uscente Francesco Colelli (ora prossimo segretario cittadino) non solo non ribatte in alcun modo ma conferma di essere candidato alla segreteria cittadina in vista del congresso che si terrà nella giornata di domani. «Dopo l’elezione di Nicola Irto a segretario regionale – chiarisce il coordinatore uscente –nei congressi provinciali e di circolo scriveremo una nuova e importante pagina del Pd a Vibo. Una pagina di democrazia, nel rispetto delle tradizioni, degli statuti e dei regolamenti». Non un momento isolato. Si tratterà, infatti, «del primo tassello per ricostruire un centrosinistra che in città non trova unità da troppo tempo».

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