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Vibo, nove assessori e un consigliere delegato. La Giunta che fa bene solo alla... politica

Il sindaco sceglie di mantenere gli equilibri di palazzo “Luigi Razza”. L’ombra del secondo dissesto finanziario e la carenza di servizi non frenano gli appetiti L’Ente con un disavanzo di 53 milioni spende per Consiglio ed esecutivo 1 milione all’anno

Un Consiglio comunale di 32 eletti e una Giunta con nove assessori, ma con un assessorato “svuotato” e con l’aggiunta... di un consigliere delegato. Il tutto al “prezzo” modico di un milione di euro all’anno.
La nuova era dell’Amministrazione guidata Maria Limardo parte da qui. Manuale Cencelli docet. Perché cosa importa che il Comune stia rimodulando un altro Piano di riequilibrio per evitare un secondo default, con un disavanzo di 53 milioni di euro, dopo essere uscita da poco da un primo dissesto e dopo lustri di aliquote al massimo pagate dai cittadini e transazioni che si sono abbattute sulle imprese del territorio. Così come cosa importa che in tre anni abbiano abbassato le saracinesche oltre 70 negozi solo nel centro cittadino. È politica bellezza, e lo spettacolo deve continuare. Perché se nove assessori rappresentano il “bene” della città è... bene confermarli. È una questione di equilibri per evitare che la maggioranza non abbia i numeri in Consiglio.
Ergo, accade che FI e Città futura, alla fine, trovino l’accordo. Accade che FdI – che pur si vocifera che potrebbe uscire dalla Giunta – al momento ha uno scranno su cui sedersi, pur senza alcun potere decisionale. Accade che ad un consigliere – visto che nove assessori non erano sufficienti – sia dia la delega allo Sport, anche se lo stesso non potrà partecipare alle riunioni dell’esecutivo e, dunque, non avrà diritto di voto. Forse, ci sarà qualche rimborso, qualche assenza in più da riconoscere al datore di lavoro. Forse, perché del domani a palazzo “Luigi Razza” non v’è certezza.
L’unico dato oggettivo, insomma, è che tutto è lecito, per il bene della... politica. Pur se a pagare quel milione di euro all’anno di costi saranno ancora i cittadini.

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