Il Consiglio comunale torna a riunirsi stamani per decidere chi sarà il presidente del nuovo civico consesso. O almeno per provare a capire quale orientamento si seguirà nella sua indicazione. Sì, perché le possibilità che oggi si arrivi ad un risultato sono decisamente scarse e non solo perché la seconda seduta prevede ancora che per essere validamente eletto, il nuovo presidente debba ottenere almeno 22 voti.
Ragionamenti e tatticismi a parte, intanto, il sindaco crede ancora nell’opportunità di eleggere uno dei suoi alla presidenza, alla terza o alla quarta votazione, perciò si giocherà ancora a carte coperte. I nomi in campo sono quelli ormai noti degli esponenti di Cambiavento Gianmichele Bosco, in prima istanza, Daniela Palaia e Vincenzo Capellupo. Sul fronte opposto, sono in calo le quotazioni di Eugenio Riccio mentre appaiono in risalita quelle di Rosario Lostumbo, sul quale però si registra la resistenza di diversi consiglieri dell’area fioritiana. Per essere eletto, quindi, l’ex assessore alle Politiche sociali dovrebbe sperare in un compattamento di tutta l’opposizione sul suo nome.
Osservatore tutt’altro che passivo della vicenda è però Antonello Talerico. Lui e i suoi tre consiglieri pesano in aula dal punto di vista elettorale e potrebbero pesare ancora di più nelle prossime settimane, visto che si parla di interlocuzioni già ben avviate con altri consiglieri che rafforzerebbero l’area definita dallo stesso Talerico come «non organica alla maggioranza di Fiorita, ma che appoggia un disegno amministrativo». Così, nel caso in cui non si trovasse una quadratura su un nome gradito al sindaco o alla nutrita opposizione in Consiglio, lo stesso Talerico potrebbe provare a costruire su di sé il consenso necessario all’elezione.
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