Dovrebbe essere oggi il giorno in cui Catanzaro conoscerà il nome del successore di Marco Polimeni allo scranno più alto del Consiglio comunale. Alle ore 11, infatti, è calendarizzata la terza assemblea civica in una settimana, la prima in cui il quorum da raggiungere perché l’elezione sia valida è fissato a 17 voti.
Il condizionale, però, è d’obbligo dal momento che la quadra sul nome su cui puntare, da una parte e dall’altra dell’Aula rossa, fino a ieri sera sembrava lontana dall’essere trovata. A correre il rischio maggiore, allora, è l’area di governo guidata dal sindaco Nicola Fiorita il quale avrebbe puntato ormai da giorni sul primo degli eletti della lista Cambiavento, Gianmichele Bosco. Ma perché l’avvocato catanzarese sia eletto è necessario che oltre ai voti dell’area Fiorita e di quella Talerico (in tutto sono 14), ne serviranno almeno altri tre, forse anche qualcuno in più per evitare di esporsi al rischio franchi tiratori. Sì, perché in una situazione del genere è alto il rischio che qualcuno decida di sgambettare Bosco e quindi Fiorita in extremis. In questo caso si potrebbe assistere a due possibili scenari: il primo vedrebbe un’opposizione capace di compattarsi su un nome e beffare il sindaco eleggendo con una prova di forza uno dei suoi rappresentanti (l’area dei consiglieri eletti con Valerio Donato conta 19 voti); il secondo, invece, vedrebbe Bosco non raggiungere il quorum per uno o due preferenze bocciando la sua candidatura e bruciando le sue chance al punto da aprire nuovi scenari per l’elezione alla quarta votazione.
Nuovi scenari che hanno il nome di Rosario Lostumbo per l’area di opposizione e Antonello Talerico per l’area di governo. Il primo, eletto tra le fila di Prima l’Italia, la lista della Lega, sarebbe un nome gradito al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. Il secondo, invece, è il principale sostegno alla “minoranza di governo” di Fiorita e guarderebbe al ruolo di presidente dell’Aula rossa con interesse anche alla luce della possibilità, in futuro, di rafforzare la propria posizione politica tanto nel civico consesso quanto fuori.
La terza soluzione con cui si cercherebbe di mettere d’accordo 21 o 22 consiglieri è quella che porta il nome di Vincenzo Capellupo, anch’egli eletto nella lista Cambiavento dopo Bosco. Il quadro è poi reso ulteriormente incerto dalle possibili assenze: sia alla prima che alla seconda votazione, infatti, non hanno preso parte per motivi di salute né Luigi Levato, né Wanda Ferro. Entrambi, almeno sulla carta, sarebbero voti da ascrivere alla corrente di opposizione.
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