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Catanzaro Servizi tra porto e Fiera. Visioni differenti nella maggioranza

Sui pontili una parte dell’Aula vorrebbe coinvolgere la società in house. Per Talerico stessa sorte dovrebbe avere il Centro dell’area Magna Graecia

La partita attorno alla Catanzaro Servizi è ancora tutta da scoprire. E alcuni suoi aspetti vanno a inserirsi in questioni aperte come la gestione del Centro fieristico. La società partecipata di Palazzo De Nobili è a un crocevia fondamentale per il suo futuro: tra due settimane scade il “contrattone” di servizio e l’amministratore unico, Rosario Munizza, è impegnato nella redazione del nuovo documento che disciplinerà i rapporti tra società e Comune. Probabilmente, come già scritto in precedenza, si andrà verso lo spacchettamento dei contratti, uno per ogni servizio che verrà pattuito. È questo un nodo particolarmente importante, non solo perché lo ha indicato il Mef nella sua dura relazione di fine 2019 - i riflettori ministeriali saranno quindi ancora puntati sulle prossime decisioni - ma anche perché si capirà come la società in house continuerà a operare per conto dell’ente municipale.

L’idea dell’amministrazione è infatti quella di dare alla società un numero di servizi adeguato ma che siano, soprattutto, remunerativi. Non a caso di recente si è anche pensato di assegnarle la concessione degli spazi pubblicitari, il cui censimento ha fornito numeri interessanti. Ma in mezzo ci sono anche i destini del porto e dello stesso Centro fieristico. Per quanto riguarda il porto, in verità, l’idea dell’amministrazione è quella di procedere, in vista dei lavori di completamento, con una gara che prevede la realizzazione delle opere e la successiva gestione della struttura; ma in Consiglio comunale ci sono anche altre idee al riguardo, che vedrebbero di buon occhio una gestione dei pontili da parte della Catanzaro Servizi.
Lo snodo principale, però, in questa fase sembra riguardare la gestione del Centro fieristico. Nei giorni scorsi il consigliere regionale e comunale Antonello Talerico ha detto a chiare lettere che la decisione di affidare il Centro alla Fondazione Politeama - presa dall’amministrazione Abramo - è stata «discutibile e illogica».

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