Proseguono i lavori nel territorio di Drapia, centro del Vibonese, per la realizzazione della "Cittadella di Padre Pio". Un progetto molto articolato che vede al suo interno la costruzione di un ospedale pediatrico oncologico tra i più grandi di Europa. Un'opera definita "unica" dal presidente della Provincia di Vibo, Salvatore Solano, sia dal punto di vista ingegneristico, sia tecnologico, medico e scientifico. "Se questi sono i segnali - il commento di Solano che ieri mattina ha visitato il cantiere e incontrato, con il sindaco di Drapia Alessandro Porcelli, l'architetto Luciano Messina - allora significa che qualcosa si muove nella provincia di Vibo Valentia!". Al maggio 2019 risale la posa della prima pietra in contrada Vento e da allora il cantiere ha continuato ad andare avanti. anche se considerata la vastità del progetto ci vorrà del tempo prima che l'opera - paragonata per importanza alla Casa sollievo della sofferenza - venga completata, sui terreni disponibili, ovvero un appezzamento di 180mila metri quadrati, l’equivalente di 30 campi di calcio regolamentari, costato circa due milioni di euro (acquistato in parte dall'ispiratrice del progetto, Iene Gaeta e in parte attraverso donazioni) e l’altro donato dalla signora Maria Vallone. E l’acqua è il vero elemento costruttore della “Cittadella di Padre Pio” che sta sorgendo a Drapia per volere del Santo di Pietrelcina in seguito all’apparizione a Irene Gaeta (romana), la quale nei primi anni del 2000 ebbe un colloquio con il frate che le disse: "In Calabria devi fare un santuario, un ospedale pediatrico, un centro di ricerca, un villaggio per i sofferenti, perché ci saranno tante malattie e tanta povertà. I bambini sin dal grembo materno nasceranno con tre malattie, tumori vari, polmoni e sangue e si devono curare con le erbe naturali che nascono in quel luogo. Fai qualcosa! "