La beatificazione di don Francesco Mottola, avvenuta domenica scorsa nella Concattedrale di Tropea alla presenza del cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi , del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro e di tutti i presuli della Calabria ha riacceso i riflettori su un’altra grande figura degli oblati: Irma Scrugli – nata a Tropea nel 1907 e morta nel 1994 – cofondatrice, insieme al sacerdote degli ultimi, delle Case della Carità e della “Famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore”, di cui fu anche la sorella maggiore fino alla sua dipartita terrena. La fase diocesana della Causa di beatificazione della Serva di Dio è già stata chiusa nel 2017. La relativa istruttoria, avviata il 22 dicembre 2014, porta la firma del vescovo emerito della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo con la nomina del postulatore don Enzo Gabrieli, lo stesso sacerdote che ha seguito l’iter che ha portato alla beatificazione di don Mottola, del tribunale diocesano, composto dal giudice delegato don Francesco Sicari, dal promotore di giustizia Saverio Di Bella e dal notaio Francesco Reda. Il relativo carteggio – comprese le testimonianze di quanti l’hanno conosciuta ed hanno avuto modo di toccare con mano la sua continua opera al servizio dei soffrenti e degli emarginati – è adesso al vaglio della Congregazione delle Cause dei Santi.
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