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Suggestivo rito della fusione dell’oro votivo a Dasà a opera dell'orafo Michele Affidato FOTO

Intensa domenica di fede nell’Alto Mesima, teatro ieri della visita pastorale del nuovo vescovo della diocesi Attilio Nostro in ben tre comunità parrocchiali: Acquaro, Piani (che fa parte della precedente) e Dasà. Più nel dettaglio in mattinata monsignor Nostro è stato a Piani, dove ha ricevuto una calorosa e partecipata accoglienza, prima di celebrare messa unitamente al parroco della comunità, don Saro Lamari, insieme al quale ha coinvolto i ragazzi presenti, raccontando la storia della chiesa della frazione, costruita negli anni ’90 e ancora oggi uno dei punti di incontro e coinvolgimento tra i giovani, sia pur questi siano molti di meno di trent’anni fa, per via della piaga dell’emigrazione che, soprattutto negli ultimi anni, ha “decimato” la popolazione. Il vescovo a fine cerimonia è stato omaggiato di prodotti locali.

La sensazione è che assaggiati soppressata e pecorino torni molto presto. Nella stessa mattinata la nuova guida pastorale diocesana si è spostata ad Acquaro, dove è stata accolta dal sindaco, Giuseppe Barillaro e da una delegazione comunale, che gli hanno pure offerto un caffè al bar, prima di celebrare la messa, dove erano presenti anche i carabinieri di Arena, alla guida del maresciallo Valerio Oriti, e lo stesso sindaco, con parte dell’amministrazione. La celebrazione è stata introdotta da un preambolo di don Saro, che ha salutato il vescovo e ricostruito i suoi anni di sacerdozio in paese, con tutte le iniziative intraprese per accogliere i fedeli, a cui ha criticato di essere poco presenti, soprattutto le coppie di giovani. Anche qui il vescovo si è rivolto ai ragazzi, cercando di spiegare loro, attraverso semplici domande, la vita di Gesù, morto per essersi proclamato il Re che realmente era, padrone non di tutti ma solo di se stesso, al punto da sacrificare la vita per liberare gli uomini dal peccato e renderli felici. Ciò che anche gli uomini dovrebbero fare: divenire padroni di se stessi per donarsi agli altri e renderli felici.

La cerimonia si è chiusa con la consegna di un quadro della Madonna dell’Odigidra, realizzato dall’artista locale Pasquale Licastro, e con l’arrivederci del vescovo, che ha promesso che s’impegnerà per la realizzazione di alcuni lavori di restauro della chiesa parrocchiale «che è messa veramente male», ha aggiunto simpaticamente. Nel pomeriggio l’instancabile monsignore è stato anche a Dasà, accolto in chiesa dal parroco, don Bernardino Comerci, dal sindaco, Raffaele Scaturchio, e dai carabinieri, con in testa sempre il maresciallo Oriti. Anche qui la messa è stata inaugurata da una introduzione del parroco, che ha elogiato i parrocchiani, parlato della sua opera pastorale in paese e, non poteva essere altrimenti, della veneratissima Madonna della Consolazione, invitando il suo superiore spirituale a essere presente alla prossima ‘Ncrinata del martedì di Pasqua, quando il Covid ce lo concederà nuovamente. Stesso invito rivolto nel saluto finale delle istituzioni dal sindaco Scaturchio. E anche a Dasà il vescovo ha voluto rivolgersi ai bambini in prima fila, facendo loro un discorso analogo a quello di Acquaro e invitando i piccoli a imparare a donarsi per rendere felici gli altri. Nel caso di Dasà particolarmente suggestiva, dopo la consegna dei doni a monsignor Nostro (un catino con dentro una busta con delle offerte raccolte per i bisognosi della diocesi e un quadro della Madonna della Consolazione), è stata la cerimonia di fusione in diretta dell’oro votivo raccolto dai fedeli per realizzare la raggiera del Cristo risorto.

Davanti a un incuriosito Vescovo e all’altrettanta curiosa platea di presenti le delicate operazioni sono state condotte direttamente in chiesa dal maestro orafo Michele Affidato e dal suo staff , che ha fuso i tanti monili (hanno contribuito anche il sindaco e lo stesso vescovo, con una crocetta) in un crogiuolo alla temperatura di oltre mille gradi, ottenendo come risultato un consistente lingotto da cui verrà ricavata la già progettata preziosa raggiera. In tutti e tre i casi buona la prima per il novo vescovo, che ha suscitato in tutti una bellissima impressione. Auguri a lui per una proficua guida pastorale nella nostra diocesi.

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