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Dinami, sarà inaugurata e benedetta sabato la nuova statua di San Pio da Pietralcina

Donata dal “Cavaliere” Giulio Albanese”, un fedele originario del luogo e residente in Svizzera. Un forte legame di fede lega la comunità di Dinami al santo con le stigmate. La statua sarà ospitata nella chiesa dedicata a San Rocco. Presenzierà il vescovo Attilio Nostro.

Sarà inaugurata e benedetta sabato 22 gennaio 2022, alle 17:00, nel santuario della Madonna della Catena (e poi traslata nella chiesa di San Rocco) alla presenza del vescovo, Attilio Nostro, la nuova statua che rappresenta San Pio da Pietralcina, cui la comunità di Dinami, in particolare della frazione Melicuccà, è molto e da lungo tempo devota. Una devozione forte, indagata dal giovane parroco del paese, don Rocco Suppa, che ha scoperto come, già negli anni ’50 del secolo scorso, dal piccolo centro montano partissero dei pellegrinaggi alla volta di Pietralcina, col “postale” di Bruno Genco e organizzati dall’umile contadina Maria Rosa Cricrì, miracolosamente guarita da una grave malattia per intercessione di quello che sarebbe stato il futuro San Pio. Una storia, “abbozzata” dallo storico Michele Furci nella premessa di un opuscolo pubblicato per l’occasione di sabato, che ha incuriosito il sacerdote sin dal suo insediamento nella parrocchia di Dinami, una decina di anni fa.

Parla di una donna, modesta e devota, che aveva col frate un intimo rapporto, a testimonianza del quale ha raccolto varie testimonianze, anche epistolari. Parla, poi, di un emigrato che, a devozione della cara moglie, ha voluto far realizzare, per poi donarla, una statua del Santo con le stigmate, realizzata dall’artista, Antonio Papa, discepolo del maestro Antonio Melecore (a sua volta formatosi alla scuola del grande Giuseppe Malecore), di Surano, in provincia di Lecce, dove don Rocco, dopo il mandato da parte del “Cavaliere” Albanese, si è subito recato per la commissione. Una statua in cartapesta, che raffigura il Santo con gli abiti da cappuccino mentre fa visita agli ammalati, con in una mano il libro delle preghiere e nell’altra la corona del Santo Rosario, che è giunta a Dinami alla fine di dicembre e sarà benedetta sabato prossimo da monsignor Attilio Nostro, il quale ha scelto questa data non casualmente, in quanto cruciale nella vita del Santo: il 22 gennaio 1903 il frate, dal nome di battesimo Francesco Forgione, indossò per la prima volta l’abito cappuccino col nome di fra Pio, mentre lo stesso giorno dell’anno successivo emise i voti semplici. Una giornata di festa, dunque, sabato, coronata dalle cerimonie e dalla consegna ai fedeli dell’opuscolo che, voluto e realizzato da don Rocco, raccoglie una serie di testimonianze sulla profonda devozione dei dinamesi al Santo, che, partita dalla guarigione di Maria Rosa Cricrì, si ampliò ai sui familiari e a tutta la comunità. E continua tutt’oggi.

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