Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Lamezia, comunità ucraina in piazza per ribadire il "no" alla guerra

La comunità ucraina residente a Lamezia nuovamente in piazza per ribadire con forza il ‘no’ di uomini, donne e bambini ad una guerra che in poco più di un mese ha quasi distrutto un intero paese. Gli immigrati ucraini che vivono e lavorano in città e nel lametino si sono dati appuntamento nuovamente sull’isola pedonale di corso Nicotera per protestare contro la guerra e ogni forma di violenza. Una manifestazione pacifica, molto sentita e partecipata, voluta anche per dire ‘grazie’ a Lamezia e a tutti i Comuni limitrofi che hanno mostrato solidarietà fattiva e concreta col popolo ucraino. Anche a Lamezia Terme l’associazione Svitanok (Alba) che raggruppa gli ucraini residenti in Italia, ha deciso di raccontare la propria gratitudine per gli innumerevoli segni d’aiuto che sta ricevendo da quando è iniziato il conflitto. L’iniziativa si è articolata tra canti, preghiere e con l’immancabile esecuzione dell’inno nazionale nel continuo sventolìo di bandiere gialloblu. “Abbiamo avuto in questo mese una dimostrazione di grande solidarietà ed è giusto che pubblicamente diciamo grazie a chi ci sta dando sostegno. Così come riteniamo sia importante spiegare perché le nostre sorelle e i nostri fratelli stanno combattendo e resistendo in Ucraina”. A parlare così Stanislav Shevchenko, ormai da tempo residente a Lamezia Terme e referente dell’associazione. Alla manifestazione hanno presenziato anche il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro e il primo cittadino di Maida, Salvatore Paone: presenze significative per manifestare vicinanza ad una comunità che soffre per i propri connazionali, vittime di un conflitto cruento e devastante. Mascaro ha anche illustrato le tante iniziative che l’ente comunale sta mettendo in campo per sostenere concretamente i profughi che stanno arrivando sul nostro in città e nel comprensorio dalla martoriata Ucraina. Interventi mirati e concreti decisi anche in collaborazione con la Caritas diocesana e con i soggetti istituzionali presenti sul territorio.

Caricamento commenti

Commenta la notizia