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Giorgia Soleri incanta Vibo: "Sono senza reggiseno e ho i peli". L'essere donna e la vulvodinia FOTO

Una storia d'amore e di vita struggente, tenera e feroce. E' davvero così la storia de "La signorina Nessuno" di Giorgia Soleri. La modella ed influencer stasera ha incantato il pubblico del "Valentia in Festa", la quinta edizione del Festival del Sud organizzata dai giovani ragazzi dell'Associazione Valentia.

La sala del Valentianum è piena, ad ascoltare Giorgia Soleri tanti giovani, ma non solo. Lei arriva con il suo smagliante vestito fucsia. Lo fa dopo essere stata ieri a Reggio Calabria e dopo aver trascorso una mattina tra gelato, Bronzi di Riace e mare

Racconta la sua storia Giorgia Soleri, una storia di vita particolare, lo fa con disinvoltura e passione. Intervistata dalla giornalista Rossella Galati si intrattiene anche con i suoi interlocutori: rappresentanti istituzionali del territorio come il sottosegretario al Sud, Dalila Nesci, il presidente del Consiglio comunale di Vibo, Rino Putrino e il sindaco di Pizzo, Sergio Pititto.

Inizia a parlare di sé, del rapporto con la famiglia e poi entra nel vivo del racconto del suo primo libro. "La signorina Nessuno con la N maiuscola è nome proprio, un gioco di parole per ridare potere alla parola signorina. Sono una femminista guastafeste e sono contenta di aver affrontato questo viaggio e di essere oggi Giorgia. Dirò una cosa banale, che vi sembrerà banale, ma per me non lo è: io oggi sono qua senza reggiseno e ho i peli. Mi voglio truccare o non mi voglio truccare? Lo scelgo io, e questa è la vittoria più grande di essere Giorgia oggi".

La vulvodinia

"Ho iniziato a raccontare la mia storia il 2 settembre 2020 che è stato il giorno in cui ho ricevuto la prima diagnosi di vulvodinia. E' un dolore vulvare persistente da più di 3 mesi senza una causa riconoscibile tramite degli esami di laboratorio. E' una crescita del nervo pudendo, quello che innerva i genitali. Si hanno dolori nei rapporti, nella penetrazione, dolore al clitoride, alle labbra. Ma non solo, purtroppo la malattia prende la vescica e per 8 anni ho sofferto di sintomi vescicali prima di ricevere una diagnosi. Vivo con il dolore da metà schiena fino a tutte le gambe e soffro anche di sciatica a 26 anni. Mi sono sentito dire che ero ansiosa, che ero stressata, che ero frigida, che ero depressa. In tutto ciò ero ansiosa e depressa, nel 2017 ho tentato il suicidio. Una delle cause di quest'ansia è stato il dolore cronico non riconosciuto e quindi vorrei che si smettesse di dire: non sono pazza, ho una malattia. Ma essere pazzi è una malattia. Mi veniva detto che avevo un problema psicologico e vengo abbandonata a me stessa. Ho deciso di raccontarlo sui social perchè il senso del pudore non ce l'ho mai avuto. Ne parlo e scopro che una su sette ne soffre, ci siamo unite, abbiamo creato un comitato scientifico di specialisti. La mia ginecologa, in Italia ce ne sono davvero pochi, ha il primo appuntamento libero nella primavera del 2024, questo per farvi capire il bisogno che c'è di medici formati su queste malattie. Abbiamo creato un sito, ci sono dietro 40-50 ragazze e facciamo tutto noi partendo da zero. Abbiamo redatto una proposta di legge da soli presentandola in Parlamento e abbiamo fatto tutto questo in meno di un anno chiedendo il riconoscimento come malattie croniche invalidanti perchè ad oggi non sono riconosciute dal sistema sanitario nazionale. Occorrono tanti soldi per curarsi, per me ho calcolato che servono mille euro circa al mese. Chi ha la possibilità in Italia di spendere tutti questi soldi?".

La "battaglia" contro Instagram

Durante il suo soggiorno a Reggio, Giorgia Soleri ha postato una storia censurata da Instagram con la quale la Soleri, rea di aver pubblicato un contenuto che "viola le linee guida in materia di adescamento di adulti". In sostanza la Soleri aveva postato una storia in cui si vedeva quasi il seno dopo essere stata in spiaggia in topless. Piccata la replica della Soleri con altre storie: "Su Instagram si scoprono cose nuove: io oggi ho scoperto che con una foto con le tette scoperte diventi adescatrice di adulti. livello successivo di @chiaraferragni lei imprenditrice digitale: io adescatrice digitale con una foto con le tette coperte". E ancora: nell'ultima storia, in cui si fa vedere con l'emoticon del suo volto contrariato che copre parte del corpo, scrive: "Instagram sono Capricorno, possiamo andare avanti all'infinito".

 

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