Tra le attività proposte nel Piano Strategico del Rotary Catanzaro, la presidente Francesca Ferraro ha sentito la necessità di mettere in evidenza la centralità dell’area istmica catanzarese in rapporto sincretico tra il passato e il futuro. Ciò rientra tra le aree di azione rotariana intrecciando quella che si interessa di tutela ambientale con quelle di sviluppo comunitario, educazione e costruzione della pace. La centralità della Calabria nel Mediterraneo non ha solo rilevanza storico-archeologica, ma, se se ne analizzassero e utilizzassero al meglio le potenzialità, proietterebbe la regione verso un futuro che la riscatterebbe dall’abbandono e dalla marginalità. Basterebbe guardare all’affaccio dei vari continenti su questo mare come una realtà economico-commerciale, già crogiuolo di razze e luogo di formazione della cultura, che ha dato il meglio nel periodo Classico.
Per questo il Rotary Catanzaro ha formalizzato l’adesione al Cammino d’Europa “Rotta di Enea” (https://www.instagram.com/p/ChHqdRAqFSO/?igshid=YmMyMTA2M2Y=) e si intende far conoscere e divulgare le varie scoperte archeologiche dell’area, con una particolarità: non si deve pensare ai luoghi come entità a sé stanti, isolati, ma come punti di connessioni di più ampie reti in cui ogni parte aveva ragione di essere in funzione di un’altra. Allora, nella recente visita in località Chiaro di Sellia Marina, sembra interessante cercare di capire a cosa si riferiscano le tante tracce del passato. Che sia l’antica Trischene o qualcos’altro, è tutto da verificare, ma una cosa è certa, gli scavi effettuati dal Gruppo Archeologico Ionico in collaborazione con il Gruppo Archeologico Torinese, sotto la stretta vigilanza della Soprintendenza, nascondono qualcosa di straordinariamente importante non solo per il comune di Sellia Marina, o di Taverna, che risulta proprietario dell’area, ma di un più vasto territorio che vive e si relaziona con tutta l’area istmica, con l’intera regione e con l’area mediterranea.
In località Chiaro le indagini stratigrafiche hanno messo in luce materiali greci, una frequentazione residenziale di età romano imperiale, fornaci, tracce di edifici ad impianto rettangolare, alcune monete, necropoli con tombe a cassa rettangolare e resti scheletrici con interessanti corredi funebri. Presenze greche, brettie, romane, bizantine, si fondono e sopravvivono come testimonianza importante del passato. Resti e tracce che sono morte, sepolte e non più in grado di esprimere risorse? No, se si guardano negli occhi i tenaci volontari, arrivati qui da ogni parte d’Italia e d’Europa. Quest’anno, sia pure in numero ridotto a causa del Covid, molti sono del nord Italia o francesi e sono venuti in Calabria a proprie spese, affrontando anche lunghi viaggi. Come vengono accolti nella nostra terra? Dal nucleo di volontari del Gruppo Archeologico Ionico dal 2006 con gioia, ospitalità col grande cuore di calabresi onesti ed operosi.
Un ringraziamento speciale va quindi a questi splendidi volontari, dei quali nomino uno per tutti, il giovane dott. Corsi di Torino, esperto numismatico, e il presidente del Gruppo Archeologico Ionico Tonino Gualtieri, che da diversi anni supporta le scoperte archeologiche dell’area, con passione, determinazione e grande professionalità. Ringrazio anche il sindaco di Sellia Marina che, durante la visita del Rotary Club Catanzaro agli scavi di località Chiaro giorno 12 agosto, ha voluto essere presente. Qual è l’augurio? Che la Regione trovi le risorse per ospitare sempre di più e sempre meglio questi volontari, che aiuti i calabresi a scoprire l’amore per la propria terra studiandola sì, ma anche trovando lavoro in questo settore. Che gli amministratori collaborino nella ricerca di comuni tracce culturali e che creino centri culturali e di ricerca che, dal piano alla Sila, vivano potenziando i benefici apporti di un mare così prossimo alle montagne e di un paesaggio così vario nelle forme e nei colori. Una Calabria chiusa e ripiegata sui localismi non può proiettarsi nel Mediterraneo rivendicando la sua centralità geografica come potenziale strumento di riscatto della propria terra e luogo di convivenza e pacificazione tra popoli. Il motto dell’anno rotariano 2022-2023 è "Imagine Rotary, Enjoy Rotary", quindi immaginiamo un mondo migliore, creiamo un ambiente divertente, cioè bello in cui vivere.
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