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Decollatura, una reliquia del beato Carlo Acutis custodita in chiesa

Una reliquia ex capillis del Beato Carlo Acutis è da alcuni giorni custodita a Decollatura, nella chiesa dedicata a Maria Santissima Assunta di Casenove, dove è giunta nel corso del novenario di preparazione alla festa parrocchiale. Un momento di forte emozione, come spiega il parroco, don Marco Mastroianni, che ha registrato la presenza di numerosi fedeli tra cui alcuni giovani del centro del Lametino particolarmente incuriositi da questa figura, molto vicina a loro, che è salita agli altari della Chiesa universale.

Chi era il beato Acutis

Morto nel 2006 a causa di una leucemia fulminante, Acutis, nonostante la sua breve vita terrena, con la sua testimonianza e con la sua particolare devozione all’Eucarestia ed alla Vergine Maria, ha lasciato un solco molto profondo nella storia della Chiesa scegliendo di “essere sempre unito a Gesù”. Un “programma di vita”, come lo stesso lo ha definito, che lo ha portato anche a realizzare progetti informatici sui temi della fede, non disdegnando il volontariato nelle mense dei poveri e tra i barboni.
Don Marco, quindi, partendo dal tema che ha fatto da filo conduttore alla preparazione della festa parrocchiale (“Di te si dicono cose stupende”), ha pensato di dedicare una giornata del novenario a questo giovane Beato innamorato di Cristo sulla cui figura, qualche anno fa, gli stessi fedeli di Decollatura si erano soffermati durante alcuni momenti di riflessione comunitaria.
Il giovane parroco, però, oltre a volere la reliquia, davanti alla quale chiunque potrà sostare in preghiera, ha anche organizzato, in collaborazione con la comunità delle Serve della Parola, un incontro con i bambini ed i ragazzi riuniti per il Grest per “raccontare” la storia di un ragazzo come loro che “anche se doveva andare contro corrente, non se ne faceva un problema cercando di testimoniare la sua fede quotidianamente. Disponibile con tutti, anche con chi lo derideva per questa sua scelta di vita, Carlo Acutis è stato un esempio, per i ragazzi, ma anche per noi adulti, riuscendo ad attrarre anche chi non lo comprendeva e dimostrando che il Vangelo è vita vera alla quale ciascuno è chiamato”.

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