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Mileto, l’area archeologica continua a far riemergere i resti dell’antica capitale normannna

La zona archeologica di Mileto - che sotto l Ruggero il Normano è stata la culla dell’arte e della cultura  dell’estremo  Mezzogiorno d’Italia -  continua a far emergere  i suoi tesori.  Giusto l’altro ieri è stata recuperata, nel corso di uno  scavo  effettuato nei pressi dei resti dell’abbazia della SS. Trinità, fatta edificare nel 1070, una colonna di marmo, già scoperta tempo fa dopo uno smottamento, ma in quell’occasione rimessa al suo posto in attesa di un intervento per la sua messa in sicurezza da parte degli archeologi della Soprintendenza di Reggio Calabria guidata da Fabrizio Sudano. Ma l’operazione, a cura degli archeologi Michele Mazza e  Fabio Lico, oltre al recupero della colonna ha fatto anche emergere i resti perimetrali di un edificio.  A tal riguardo gli esperti del settore ipotizzano che possa trattarsi dell’ospedale di San Giovanni Battista o della chiesa di San Francesco Saverio, andati distrutti, insieme ad altri palazzi, durante il catastrofico terremoto del febbraio 1783..

“Questa ulteriore scoperta -  afferma il sindaco Salvatore Fortunato Giordano - ci induce chiedere un forte intervento da parte della Regione e in particolare del presidente Roberto Occhiuto e dell’assessore regionale Rosario Varì affinchè sia data la possibilità al Comune di effettuare un’intensa attività di scavi, in grado di esplorare aree come quelle della Cattolica e della chiesa di San Martino. Ciò potrebbe – continua il capo dell’amministrazione comunale  riaccendere i riflettori su un sito archeologico, come quello di Mileto, unico nel su genere in Calabria”. Da anni la zona archeologica  - che custodisce anche colonne e frammenti marmorei provenienti da edifici di età romana -  è oggetto di  interesse e di studio da parte di numerosi studiosi e appassionati del settore. Tra le scoperte più recenti nel corso di un altro scavo   il rinvenimento di una stanza del chiostro dell’abbazia della SS Trinità.

Ed in questo momento, alla luce di questo nuovo rinvenimento,  ritorna attuale quanto scrisse sul Corriere della Sera Bernard Berenson,  famoso storico dell’arte, dopo avere fatto tappa nel Vibonese, durante un suo viaggio di studio compiuto nel 1955.  Lo studioso soffermandosi su Mileto -  dopo avere accennato al ruolo che ebbe la citta nel periodo normanno, quando fu  “politicamente importante quanto Londra e Parigi” –parlò con grande trasporto della bellezza architettonica  delle chiese e dei palazzi andati distrutti nel corso del terremoto del 1783. Nel suo scritto  Bernard Berenson  espresse anche l’augurio dell’avvio di una campagna di scavi in grado di riportare alla luce i tesori dell’antica città.

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