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Capistrano, il primato di padre Calafati: è parroco da 34 anni

Molteplici le sue opere per le tre chiese, per realizzare e tutelare le opere artistico-culturali e attività pastorali

Traguardi e primati straordinari sono stati raggiunti dal parroco di Capistrano, Padre Antonio Calafati per avere raggiunto, fra l’altro, 44 anni di sacerdozio di cui 34 anni come parroco di Capistrano e realizzato una molteplicità di opere che, coram populi, vengono  ritenute anche superiori a tutte quelle realizzate dall’istituzione della parrocchia (1551) al suo arrivo a Capistrano.

Da giovane emigrò e lavorò come operaio in Francia e Svizzera, per poi ritornare in Italia a riprendere gli studi ed essere ordinato sacerdote nel 1977. Iniziò la sua missione in varie parrocchie del vibonese e, come docente, anche al Liceo classico di Vibo Valentia.

Padre Antonio, insediato quale parroco di Capistrano il 31 ottobre 1988 dall’indimenticabile mons. Domenico Tarcisio Cortese, vescovo di Mileto, si fece subito stimare e amare per il suo modo semplice di vivere, per la sua puntualità alle funzioni liturgiche e le sue omelie, per i rapporti umani e sociali, per  la ventata di rinnovamento nella catechesi e nelle varie attività pastorali, per le tante iniziative (costituzione di gruppi e coro parrocchiali, Oasi Emmaus in montagna come gioioso luogo di preghiera, accoglienza, etc.), per l’attenzione verso il patrimonio artistico-culturale, ecc.

Numerosi gli interventi di sistemazione, ammodernamento e abbellimento dei tre edifici di culto (chiesa Madre, chiesa del Purgatorio e chiesa di Nicastrello), tanto che potrebbe parlarsi di ricostruzione delle stesse, specie per quelle di Nicastrello e del Purgatorio per le quali non sono stati interessati i soli muri perimetrali.

In tutti e tre gli edifici di culto sono stati eseguiti lavori di rifacimento e pitturazione delle pareti esterne ed interne; di ricostruzione  dei pavimenti, dei tetti di copertura, dei soffitti con cassonetti di legno; di sostituzione delle decrepite finestre lignee con vetrate istoriare, dei malridotti portoni di legno con altri più pregiati (che per la chiesa madre sono tutti e tre di bronzo ed eccellentemente istoriati), degli impianti elettrici con altri a norma, di altari di legno massiccio lavorato a mano per le chiese di Nicastrello e del Purgatorio.

La chiesa madre è stata anche dotata di locale per archivio e per ricevere i fedeli, di avanzati sistemi allarme, videosorveglianza, di servizi igienici, nonché di ventilatori, grande confessionale di legno lavorato a mano, un grande orologio sulla facciata esterna che scandisce le ore con due campane della torre campanaria (anch’essa ristrutturata) dove Padre Calafati ha fatto sistemare sei campane modellate in concerto Si bemolle.

Ai lati della strada montana, che dall’abitato sale verso Piano di Rollo, ha fatto realizzare e posizionare le sculture delle quattordici stazioni della Via Crucis, con quella terminale nel sito    della grande statua di Cristo Redentore, anch’essa fatta realizzare da Padre Calafati, da dove è possibile meditare e godere panorami straordinari che spaziano, a valle, verso il lago Angitola, una miriade di paesi del vibonese, il mare Tirreno e la Sicilia. Continuando a salire, fra i boschi, si arriva all’Oasi Emmaus realizzata dal parroco Calafati con un fabbricato, zone pic-nic e campetto di calcetto e bocce. Un’oasi di pace dove  Padre Antonio si ritira per meditare e pregare, ma anche ad accogliere ragazzi ed anziani nel periodo estivo. Non meno importante è stata la trasformazione dell’ex asilo parrocchiale in casa parrocchiale con annessi e distinti locali per attività parrocchiali e simili.

L’amore verso la Chiesa e l’arte, Padre Calafati l’ha sempre esternato e messo in pratica, anche con il recupero e il restauro del famoso affresco del  “Battesimo di Gesù” (1882) con rifacimento attribuito a Renoir (882), delle pitture murali “La Maddalena” e “La Samaritana” risalenti al primo decennio dell’Ottocento, di numerose pregiate statue lignee policrome risalenti del Sette-Ottocento (n.10 della chiesa madre, n.2 della chiesa di Nicastrello e una della chiesa del Purgatorio), del trattamento anossico antitarlo (nel 2021 e 2022)  di altre statue lignee policrome della chiesa madre.

Per ultimo (ma vi sono altri progetti in corso), il parroco Calafati ha posizionato al soffitto, il pregiato quadro ad olio su tela (m.5x4) raffigurante il miracolo di Polsi e, nel 2022, alle spalle del palchetto sovrastante la porta centrale,  un grande quadro murale ad olio su tela, fatto da lui realizzare, raffigurante l’ Ultima Cena.

Infine, sono in corso i lavori di consolidamento e restauro del  magnifico settecentesco altare maggiore della parte costituita la legno policromo per essere particolarmente vetusto e tarlato e nella cui nicchia è intronizza pregiata e maestosa statua di legno policromo della Madonna della Montagna e del suo Bambinello del 1759) l è particolarmente vetusto e tarlato, mentre dai grammi 2460,70 di oro puro ricavato dalla fusione, in chiesa, ad opera del maestro orafo Michele Affidato, dei monili d’oro offerti, nel tempo, alla menzionata Madonna della Montagna con il suo Bambinello verranno realizzate due pregiate corone che saranno benedette, in Vaticano, da Papa Francesco.

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