A tredici anni dalla sua sua morte vivo e forte continua ad essere tra la gente il ricordo di mamma Natuzza, già proclamata Serva di Dio nel 2019 e di cui è attualmente in corso la fase diocesana del processo di beatificazione che ha già registrato da parte del tribunale della chiesa di Mileto-Nicotera-Tropea, a suo tempo istituito, l’acquisizione di vari documenti nonché di una serie di testimonianze.
Ed oggi nel giorno della celebrazione di tutti i santi, il nome di Natuzza Evolo – accompagnato dalla sue opere e dalla sua costante missione terrena di dare conforto e speranza, soprattutto agli ultimi e ai sofferenti, che per mezzo secolo hanno trovato accoglienza e ristoro nella sua casa di via Nazionale e nella cappella adiacente, realizzata e poi donata dai coniugi Giampà di Catanzaro – risuonerà forte e chiaro nel corso delle tre celebrazioni eucaristiche che si svolgeranno nella “grande e bella chiesa”, dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime dove per la prima volta verrà celebrato l’anniversario della sua dipartita terrena.
In passato, infatti, prima dell’inaugurazione del santuario, quasi tutte le ricorrenze promosse dalla Fondazione sono state celebrate all’aperto: nei primi anni nella piazza di via Nazionale, dove il 13 novembre del 1993 è stata anche accolta da migliaia di persone, dalla stessa mamma Natuzza e dell’allora vescovo monsignor Domenico Tarcisio Cortese, la statua della Vergine Maria e successivamente nella grande spianata della Villa della Gioia e davanti al sagrato della chiesa.
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